domenica 7 febbraio 2016

Riso fagioli e verza



Ma lo sapevate che il riso viene da Napoli?
Io non lo sospettavo proprio, tanto è legato, almeno nell'immaginario, a risaie padane e mitici risotti …
Pensate che una delle prime risaie del  XV secolo si trovava qui, dove vivo, a Castellammare di Stabia, strani i percorsi della storia e della cucina :-)
Le prime piantine di riso, infatti, sono state portate state portate in Italia dagli Aragonesi, ovviamente a Napoli, dove è iniziata la coltivazione, ma non il feeling :-)
Infatti il riso a Napoli era per lo più usato come medicina, la Scuola Medica Salernitana, prescriveva il riso in bianco o il suo brodo come rimedio in caso di problemi intestinali, insomma tutt'al più uno “sciacquapanza”.
Forse questa associazione tra rimedio e malattia non ha favorito, almeno fino all'arrivo dei Monzù e ai trionfali sartù, il rapporto tra napoletani e riso.
Di fatto nella cucina napoletana le ricette tradizionali con il riso non sono tantissime, oltre al sartù, riso e zucca, riso e fagioli, riso e verza e poco altro, almeno che io ricordi :-)
Mia nonna che preparava spesso sia riso e fagioli che riso e verza, qualche volta li cucinava insieme, ne risultava una meraviglia!
Con questo post partecipo alla Settimana Nazionale dedicata, nel Calendario delCibo Italiano AIFB, al cavolo di cui è ambasciatrice TamaraGiorgetti, nella pagina dedicata del sito AIFB ricette, storia, approfondimenti.

250 g. di riso
200 g. di fagioli canari precedentemente ammollati e lessati
1/2 verza media
qualche pezzo di cotenna di prosciutto crudo
aglio
olio
sale

Lavare e mondare il cavolo, ridurre le foglie a striscioline eliminando la parte più dura e bianca.
Lavare e tagliuzzare grossolanamente la cotenna.
Soffriggere l'aglio in qualche giro di olio, unire la verza, coprire e lasciare dolcemente insaporire per qualche minuto, aggiungere i fagioli con un po' del loro sugo di cottura e la cotenna, salare, Cuocere coperto a fuoco medio per circa mezz'ora, la verza dovrà cuocersi ma non disfarsi.
Unire il riso e continuare la cottura aggiungendo se necessario acqua bollente. Regolare di sale.
Al termine la zuppa deve risultare piuttosto densa anche se ancora umida.

Le notizie sull'introduzione del riso in Italia sono qui, qui e qui.


6 commenti:

  1. Ottima zuppa, cara Ani, buona settimana, un bacione

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  2. Il riso da Napoli mi è nuova :) Non si smette mai di imparare! Bella ricetta comunque!

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  3. Ottima zuppa e che ricordi a Castellamare di Stabia ci sono stata tantissimi anni fa ...molti proveniente da Napoli li a Castellamare mi sembra di ricordare che c'era o c'è ancora un ristorante pizzerie La Botte. Ricordo una pizza splendida ed un caprese da sogno e pensare che la mozzarella non mi piace. Grazie della ricetta e buon inizio settimana.

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  4. Il riso da Napoli mi è nuova :) Non si smette mai di imparare! Bella ricetta comunque!

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  5. non sapevo dell'origine delle risaie...non si finisce mai di imparare...grazie per la ricetta adatta a questa stagione Lory

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  6. Grazie x questi cenni storici, è sempre interessante imparare cose nuove sugli alimenti che utilizziamo ogni giorno :-)
    Golosissima interpretazione di un incontro insolito ma fatale ^_^

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