domenica 26 ottobre 2014

Panipopos per l'Abbecedario culinario mondiale ….. si riparte!!!!



E per fortuna  non avevo ancora disfatto le valigie …. tanta attesa … tanta preparazione e …. stavo perdendo la prima tappa dell'Abbecedario :-)
Il mio computer non ha dato segni di vita per quasi una settimana …..  alla fine mio marito è riuscito a sistemarlo …. tutto arriva per chi sa aspettare …. così sono salita sull'ultimo treno :-) ...... per Samoa !!!!
Precisamente, Samoa è deliziosamente entrata nella mia cucina con l'inebriante profumo dei suoi panipopos, delle buonissime brioches dolci generalmente consumate dai samoani dopo la preghiera della sera, poi, come spuntino di mezzanotte e, poi, di nuovo, per colazione il giorno successivo.
Insomma, sono irresistibili, ogni momento è buono per gustarli tant'è che se ne preparano vassoi enormi!!!
Come abbiamo imparato con l'Abbecedario, le radici della cucina sono universali, così i panipopos somigliano molto ai nostri danubio dolce e torte delle rose, con la differenza che la farcitura non si trova all'interno delle briochine né sul topping ma sul fondo, del resto siamo nell'emisfero australe, quasi agli antipodi, una differenza doveva pur esserci :-)
Come è vero che la conoscenza è arricchimento la salsetta dolce sul fondo ha proprio un suo goduriosissimo perché …. tutto da provare !!!!!


Con questo post partecipo all'Abbecedario Culinario Mondiale che per Samoa è ospitato dal blog Mangiare è un po' come viaggiare.

500 g. farina 0
12 g. di lievito di birra (ma prossima volta dimezzerò a 6g.)
240 g. di acqua tiepida
50 g. di zucchero
1 uovo leggermente sbattuto
30 ml di olio vegetale
½ cucchiaino da caffè di sale

per la salsa 
200 ml di latte di cocco
200 ml di acqua
100 g. di zucchero

In una ciotola sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, coprire con la pellicola, lasciare fermentare 10 minuti.
Nel Kenwood, frusta a gancio, iniziare ad impastare la farina e lo zucchero con il lievito, quando l'impasto si sarà formato unire il sale e, quindi, l'olio, impastare per 10 minuti a vel. 2, poi per 3 minuti a vel. 3. L'impasto dovrà essere ancora morbido ma incordato.
Trasferire l'impasto su una spianatoia continuare ad impastarlo a mano per qualche minuto. Formare un panetto e sistemarlo in una grossa ciotola leggermente unta, coprire con pellicola, lasciare lievitare per circa un'ora, deve raddoppiare.
Riprendere l'impasto, stenderlo a uno spessore di circa un centimetro, arrotolarlo, tagliarlo in fette spesse 3 – 4 cm più o meno delle stesse dimensioni, sistemare i panini in una teglia non imburrata lasciando un po' di spazio tra l'uno e l'altro per la lievitazione. Lievitare coperto, a campana, per circa un'ora, devono raddoppiare.
Nel frattempo preparare la salsa mescolando tutti gli ingredienti e riscaldandoli brevemente per far sciogliere lo zucchero.
Al termine della lievitazione, versare uniformemente la salsa sui panipopos e infornare subito in forno già a temperatura a 180° statico per circa 30 minuti, devono risultare ben dorati.
Lasciarli riposare per almeno mezz'ora prima di deliziarvi.


La ricetta è presa qui

giovedì 16 ottobre 2014

Pane alle noci per il World Bread Day 2014

 


Oggi è il World Bread Day, la giornata mondiale del pane, nata per per onorare il nostro pane quotidiano e di essere grati di avere cibo a sufficienza.
Non tutti sono così fortunati.
Dal 2006 centinaia blogger di tutto il mondo cuociono un pane per questo giorno speciale per dimostrare che panificare è bello, facile e, soprattutto, divertente!!!!
In casa possiamo realizzare con un po di studio e attenzione gli stessi pani che troviamo in panetteria, anzi più buoni perché impastati, infornati e sfornati con amore :-)
Questo è il caso del pane che propongo oggi, alla cui ricetta sono giunta studiando attentamente l'elenco degli ingredienti di pane proveniente da un forno artigianale di Napoli che mio marito mi chiedeva spesso di prendere al supermercato.
Il pane del panificio era buono ma il mio pane, fatto in casa, fragrante, caldo caldo, gustoso e profumato ….. eccezionale!!!!
Se questi sono i risultati come non panificare :-)
Aggiungo il mio pane al cesto di Zorra pieno pieno di pani da tutto il mondo... dalla mia cucina un pane tipico della Campania, un buonissimo pane alle noci, ottimo da solo, eccezionale se accompagnato da formaggi, marmellate e composte.


Il pane è vita, è ricchezza, è prosperità, è amore, è un valore da preservare e trasmettere ai nostri figli.
Celebriamolo insieme.

Raccogliendo l'invito di Zorra con questo post partecipo al World Bread Day.

350 g. di farina 00 rinforzata (farina per pizza)
230 g. di lievito madre attivo (rinfrescato la sera prima, legato e rinfrescato la mattina)
200 g. di acqua
2 cucchiaini rasi di sale
270 g. di gherigli di noce

Nel kenwood, frusta a gancio, velocità minima – 1, sciogliere il lievito madre nell'acqua impastando per circa 5 minuti. Unire la farina e il sale ed aumentare la velocità a 2, continuare ad impastare per 10 minuti, poi a velocità 3 per 3 minuti. Trasferire l'impasto sulla spianatoia e continuare ad impastare a mano per qualche minuto. Formare una palla e lasciare riposare coperto per circa un'ora.
Nel frattempo sciacquare i gherigli, sistemarli tra due strati di carta assorbente per farli asciugare, tritarli grossolanamente.
Riprendere l'impasto e stenderlo sottilmente, ricoprire i gherigli di noce tritati, schiacciare dolcemente. Praticare un giro di pieghe a tre, quindi, ancora un giro di pieghe a tre. 


Lasciare riposare coperto per 20 minuti.
Formare dei filoncini allungati.
Trasferire i filoncini su una teglia protetta da carta forno cospargerli con farina di semola, coprire con uno strofinaccio inumidito. Ricoprire il tutto con con un foglio di plastica formato da più stati di pellicola sovrapposti.
Far lievitare al caldo (forno con la lucetta accesa) per 4 - 6 ore.
Preriscaldare il forno statico a 220°, praticare sui filoni dei tagli paralleli, inumidire leggermente e delicatamente il pane pennellandolo con acqua. Infornare 220° per i primi 10 minuti poi a 190° per i successivi 25 – 30 minuti avendo cura di ruotare la teglia a metà cottura. I filoni dovranno risultare ben cotti.


domenica 12 ottobre 2014

Quanti modi di fare e rifare: sos pabassinos



Questo mese seguendo la Cuochina mi sono infilata dritta dritta nella cucina di Paola per sbirciare la sua ricetta dei sos pabassinos.
Ho voluto riprodurre esattamente la sua ricetta per gustare questo dolcino tradizionale nella versione originale, non ne avevamo mai assaggiati prima :-) …. e ….. sono finiti in un attimo!!!
Non mi aspettavo un così sensazionale riscontro, così ne ho preparato metà dose, mi sa che dovrò replicare a dose intera :-)
Ma quante buone cose ci fa scoprire la Cuochina!!!

ecco la ricetta di Paola

500 g. farina
125 g. di zucchero
la scorza grattugiata di 1 limone grande (oppure due piccoli)
130 g. strutto
3 uova
35 g. di semi anice
250 g. di nocciole tostate
150 g. di uva passa
1 bustina di lievito
per decorare
200 g. di zucchero a velo
confettini colorati

Ammollare l'uvetta in acqua fredda per qualche ora, strizzarla, sistemarla tra due strati di carta assorbente per farla asciugare.
Tritare le nocciole
Nel kenwood, frusta K, vel. 1 – 2, impastare velocemente farina, lievito, zucchero, strutto, uova e scorza di limone. Quando gli ingredienti iniziano ad amalgamarsi unire i semi di anice, l'uvetta e le nocciole. Impastare ancora per qualche minuto per amalgamare tutti gli ingredienti. Far riposare in frigo per una mezz'ora.
Riprendere l'impasto, formare dei salsicciotti, schiacciarli leggermente, tagliarli di sbieco per formare dei rombi.
Cuocere in forno statico già a temperatura  a 180° per circa 30 minuti.
Sono pronti quando sono colorati sotto, i miei forse troppo :-)
Lasciarli raffreddare, decorre con la glassa ottenuta con lo zucchero a velo lavorato solo con acqua e con i confettini colorati.


Ci vediamo il mese prossimo nella cucina di Nadia per sperimentare i suoi Caronsei.

mercoledì 8 ottobre 2014

Fusilli calabresi con ricotta e 'nduja




Oggi vi propongo un ricordino dalla Calabria.
Anche le mie vacanze ruotano intorno alla cucina, piatti nuovi da assaggiare, prodotti locali da cercare, locali segnalati da visitare….. al ritorno i souvenir sono soprattutto culinari :-)
Mi piace portare a casa prodotti tipici per rinnovare durante l'anno, o, almeno per qualche mese, il sapore delle vacanze.
Così al mio ritorno dalla Calabria ho organizzato per la famiglia, genitori, fratelli, cognati e nipoti tutti, un bel pranzetto a base di prodotti tipici calabresi, dall'antipasto al dolce, preparando, tra l'altro, questo meraviglioso piatto dal sapore dolce e deciso che avevo assaggiato in una delle serate a tema in villaggio
Io assaggio, studio, valuto, chiedo e ….. porto a casa ricette, i miei più cari souvenir :-)

300 g. di fusilli calabresi
4 – 5 cucchiai di ricotta fresca
1 cucchiaio di 'nduja
qualche cucchiaio di sugo di pomodoro

per il sugo
300 g. di passata di pomodoro
mezza cipolla di tropea
sale
olio
pecorino crotonese stagionato (facoltativo)

Preparare il sughetto di pomodoro lasciando delicatamente appassire in qualche giro d'olio una mezza cipolla di tropea, unire la passata di pomodoro, salare, cuocere a fuoco basso, coperto, per circa un'ora.
Cuocere i fusilli in abbondante acqua bollente salata, scolarli lasciando un po' d'acqua di cottura da parte.
In una capiente pentola mantecare i fusilli con la ricotta e qualche cucchiaio di sugo di pomodoro, unire il cucchiaio di 'nduja (o più secondo i gusti) continuare la mantecatura aggiungendo, se necessario, qualche cucchiaio di acqua di cottura.
Servire subito, completando con una spolverata di pecorino.