La cucina napoletana conosce oltre alla genovese classica, ricca e sontuosa, una genovese "poverella", finta, senza carne, perciò alla portata di tutti.
Una genovese con la carne fuiuta :-)
Un inganno per il palato? assolutamente no, la finzione è solo nel nome, questo sugo, di straordinaria prelibatezza e corposità nonostante la poverà degli ingredienti, olio e cipolle, ha probabilmente origini più antiche della genovese che conosciamo ora, forse ne è l'embrione.
Una traccia ne è ricetta numero 66 del "Liber de coquina" intitolata "de tria ianuensis" che descrive un sugo con cui condire i progenitori dei maccheroni, i "tria", costituito da appunto olio cipolle e un pò d'acqua, da completare con formaggio grattugiato, il caseum, che immagino tanto vicino al pecorino che sulla finta genovese ci stà d'incanto.
L'alchimia si era già realizzata, bastava aggiungere carne, avendone disponibilità, e il gioco era fatto!
Questa che vi presento è una gustosissima rivitazione della finta genovese, gli ingredienti, i sapori, sono di stessi, olio, cipolle e formaggio, ma ricostruiti, interpretati, in chiave diversa.
Con questo post partecipo alla Giornata Nazionale della Genovese del Calendario del Cibo Italiano AIFB, ambasciatrice Sandra Vallifuoco, qui il suo articolo che io corro a leggere!
300
g. di ziti
300
g. di mozzarella
300
g. di ricotta
20
– 30 g. di pecorino grattugiato
pepe
4
cipolle bianche
½
bicchiere di vino bianco
olio
evo
sale
per
completare
pecorino
e parmigiano grattugiati
fiocchetti
di burro
Pulire
le cipolle, affettarle sottilmente, sciacquarle in abbondante acqua
fredda, scolarle.
In
una capiente padella far appassire in 3 – 4 giri di olio le
cipolle, cuocendole a lungo a fuoco medio – basso, coperto.
Attenzione, le cipolle non devono soffriggere, ma disfarsi in un
delicato sughetto. Al termine, passare il sughetto con il frullatore
ad immersione.
Con
un coltello praticare sugli ziti delle incisioni equidistanti in
modo da ottenere tanti pezzi di uguale grandezza. Spezzare gli ziti,
le incisioni ci aiuteranno ad ottenere un taglio regolare.
Cuocere gli ziti in abbondante acqua salata per 12 minuti, scolare, trasferirli su una spianatoia a raffreddare.
Nel
mixer frullare la ricotta e la mozzarella, aromatizzare con il
pecorino, regolare di sale e pepe. Assaggiare, nel ripieno il
pecorino non deve prevalere ma solo esaltare il sapore degli altri
formaggi.
Trasferire
il ripieno in un sac à poche. Imbottire gli ziti con il ripieno.
Sistemare
gli ziti in un solo strato in una teglia protetta da carta forno e
cosparsa leggermente con fiocchetti di burro. Spolverare leggermente
con un mix pecorino e parmigiano grattugiati cospargere di
fiocchetti di burro.
Cuocere
a 180° in forno ventilato già a temperatura per 20 – 30 minuti o,
comunque fino a doratura.
Riscaldare
la finta genovese, se necessario, versarne qualche cucchiaio sul
fondo del piatto e, sulla genovese, sistemare gli ziti ripieni.
Servire.
La
ricetta, per la verità, prevedeva il completamento del piatto con
una leggera colata di fonduta di provolone del monaco che, però,
non avevo a disposizione …. se volete provare ….. :-)
La ricetta è dello chef Giacomo De Simone.
SENZA PASTA NON RESISTO TANTO PIU' QUANDO MI TROVO UN PIATTO SUPER COME IL TUO DAVANTI!!!BACI SABRY
RispondiEliminaOddio...sta pasta è un tripudio: il sughetto con la cipolla frullata, le zite ripiene di dilezie e poi il forno e la colata di formaggio....sogno o son desta!
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