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lunedì 29 novembre 2021

Pear Punch

 


Eccoci al nostro appuntamento col Club del 27, questo mese abbiamo preparato un calendario dell'avvento ricco di idee nuove e particolari per le prossime festività.

Le ricette, tutte testatissime (e buonissime), provengono dal nuovissimo libro di Julia Stix e Eva Fischer, Festive, che abbiamo pensato di rileggere (e cucinare) insieme a voi questo mese per stare insieme, piacevolmente, fino a Natale.

Io ho preparato un confortevole punch di pere, che in verità non ho più lasciato e vi consiglio di assaggiare. Si prepara in un attimo e tiene tanta compagnia

E non perdete nessuna delle squisite ricette del nostro calendario dell'avvento, le trovate tutte qui.


Ingredienti per 4 persone


4 bustine di tè alla frutta (io alla mela e frutti rossi)
2 bastoncini di cannella
1 pera
1 limone
350 ml di vino bianco
55 g di zucchero di canna grezzo
100 ml di rum


Portate a bollore 2 tazze (500 ml) di acqua in una piccola casseruola. Aggiungete le bustine di tè e i bastoncini di cannella, mettete da parte a macerare per 5-8 minuti.
Nel frattempo sbucciate la pera tagliatela in quarti, eliminando il torsolo, quindi tagliatela a dadini.

Lavate limone sotto l'acqua calda e asciugatelo bene. Con l'aiuto di un pelapatate tagliate la scorza in una lunga spirale, per me è stato quasi un flop 😅

Spremete il limone.

Unite al tè il vino bianco, la scorza di limone, il succo di limone, lo zucchero e il rum.

Riscaldate, mescolando fino a quando lo zucchero sarà sciolto.

Sistemate i cubetti di pera in quattro bicchieri, completate col punch.

venerdì 27 novembre 2020

I berriquocoli




 

Questo mese nel Club del 27 ci scambiamo coccole e confortini dolci.

L'idea era di uno swap di biscotti natalizi per anticipare gli auguri e condividere realmente un momento dolce.

Le circostanze in cui viviamo non sempre ci consentono libertà di movimenti, quindi uno scambio reale che, se non è possibile, va bene anche virtuale, importante è la condivisione sempre e nonostante e i sentimenti, trasmettere emozioni …

Quelli che vi presento sono i berriquocoli di Leila, preparati da Anna per Francesca.

Conosco sia Leila che Francesca, persone splendide, che ho avuto il piacere di frequentare realmente, nelle nostre scorribande dell'MTC e del Calendario, e, nelle loro vicende di vita e cucina, virtualmente.

In fondo quello che conta è essere sempre vicini, non importa come.

I berriquocoli ve li consiglio, fateli utilizzando i migliori canditi, cuoceteli con attenzione a temperatura non troppo alta e godeteveli che meritano.

Spero che piaceranno all'eterea Francesca incartati come ho pensato un un pacchettino che fa da pendant al suo incarnato.

Auguri Francesca

Auguri Leila

Auguri a noi tutte del Club del 27

Un abbraccio (poco) virtuale

  Proud to be a member

Ingredienti per 4 persone

150 g farina

110 g di zucchero di canna biondo

25 g di zucchero a velo

1 l. d’acqua

50 g miele

20 g di cedro candito tritato

20 g di arancia candita tritata

70 g noci tritate

1 cucchiaino di coriandolo

1 cucchiaino di semi di anice

1 cucchiaino di cannella

1 pizzico di bicarbonato

In una capiennte ciotola mescolate la farina, le noci, l’arancia candita, il cedro candito, i semi di anice, la cannella, il coriandolo.

Sciogliete a fuoco basso lo zucchero nell'acqua. Unite lo sciroppo ottenuto al composto degli ingredienti secchi, unite il miele e un pizzico di bicarbonato. Mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Potrebbe essere necessario aggiungere altra farina, come nel mio caso, l'impasto dovrà risultare comunque morbido ma lavorabile.

Su piano cosparso di farina formate dei rotoli da cui ricaverete dei cilindretti di circa 50 g a cui darete forma raccoglendoli leggermente tra le dita e premendo leggermente al centro.

Sistemate i biscotti su una teglia protetta da carta forno un pochino distanziati e cuoceteli a 150° (ma a me ache meno, il mio forno brucia) per circa 15 minuti, devono restatare chiari, bianchicci.

Cospargete di zucchero a velo … enjoy


La ricetta è di Leila ispirata da qui


Il mio pacchetto con auguri incorporati per Francesca 🎁 💌




 

mercoledì 18 dicembre 2019

Fruit mince truffles


 

In fondo in fondo, mentre ci perdiamo abbagliati negli infiniti meandri del consumismo, alla ricerca spasmodica del nuovo, del diverso, di quell'oggetto che possa colmare la nostra fame esistenziale, in una incessante e frustrante corsa alla sostituzione, aspiriamo all'eternità, la trascendenza che si realizza nella infinita ripetizione dell'ancora, l'insistenza sullo stesso, ancora come oggi, ancora come adesso, … ne voglio ancora … e ancora, ancora, ancora …
Cosa rappresenta l'infinito nel mondo della cucina se non una mince pie, una tortina incantata, fatta per durare che, anzi, col tempo matura, migliora, si trasforma, si accentua nei suoi sentori e consistenze come un greve frutto maturo, giusto per continuare nelle citazioni psicologico – letterarie :-)
E il segreto della durata in cucina come nella vita resta un mistero e dura finchè si custodisce il suo segreto, finchè desta meraviglia e suscita il desiderio ancora e ancora …
Insomma le nostre micepie più sono buone più si fanno mangiare, più si fanno mangiare più sono buone :-)
Io ve ne ho preparato una versione truffle molto intrigante per la componente alcolica che ho sentito rafforzarsi e modificarsi nei giorni in cui ho lasciato “maturare” il mincemeat e che ancora sento cambiare nei truffle e sono curiosa ogni giorno del sapore che i miei cioccolatini avranno domani e dopo ancora, finchè resistono :-)
Ma non perdetevi la carrellata di specialissime, insolite e prelibate micepie che abbiamo preparato per voi, le trovate tutte qui su MTChallenge.

Ingredienti per 20 – 25 truffle

per il mincemeat
250g di datteri snocciolati, tritati finemente
50g uva sultanina tritata
25 g di noci pecan tritate finemente
30 g di suet o, in mancanza, burro
125 g di mela leggermente acidula grattugiata (1 mela grande)
la scorza di un limone
50 ml di brandy
noce moscata appena grattugiata
1 pizzico di cannella in polvere

per i truffle
400 g di cioccolato fondente di buona qualità, tritato
2 cucchiai di panna
2 cucchiai di brandy
2 cucchiai di mincemeat
2 cucchiai di mandorle leggermente tostate tritate grossolanamente

Per il mincemeat:
In una ciotola capiente mescolate bene tutti gli ingredienti, coprite con una pellicola e trasferite in frigo a riposare anche per qualche giorno.
Sciogliete sul fuoco a temperatura moderata 200 g di cioccolato e la panna mescolando fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo e facendo attenzione a che non si riscaldi troppo.
Unite il brandy, il mincemeat e le mandorle, coprite con pellicola e conservate in frigo per 3-4 ore, o, comunque, fino ad ottenere un composto piuttosto solido.
Al termine formate delle palline che sistemerete su vassoi protetti da carta forno, riponetele nel congelatore per qualche ora.
Temperate i 200 g di cioccolato rimanente o, in mancanza, scioglietelo a temperatura bassissima cecando di riscaldarlo il mimino possibile. Con l'aiuto di una forchetta immergete i truffle nel cioccolato scuotendo la forchetta per eliminare l'eccesso di cioccolato prima di trasferire i truffle su un vassoio coperto da carta forno.

mercoledì 28 dicembre 2016

Alberelli dolci



Natale, tempo di biscotti!
La mia proposta sono dei deliziosi pasticcini a strati, come nella migliore tradizione tedesca, delicati, armoniosi evocativi, si innalzano come tanti alberelli in un innevato paesaggio invernale.
Denominati con una concretezza tutta teutonica Terrassenplätzchen, letteralmente biscotti terrazza, mi è piaciuto ribattezarli alberelli, che ne dite, omen nomen ma anche no :-) 



300 g di farina 00
100g di zucchero
1 uovo medio
150 g di burro morbido
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 semini di mezza bacca di vaniglia

per completare
confettura di frutta meglio se rossa

per decorare
2 cucchiai di zucchero a velo



Mescolare la farina con il lievito, trasferire nella ciotola della planetaria, unire gli altri ingredienti, impastare con la frusta a gancio brevemente, giusto il tempo di compattare l'impasto, prima a velocità minima aumentando poi a velocità 1- 2. Formare una palla, lasciare riposare in frigo avvolta da una pellicola per alimenti per circa 30 minuti.
Al termine stendere l'impasto ad uno spessore di circa 1 cm, con dei coppapasta rotondi di diametro diverso, uno più grande dell'altro (4, 3, 1,5 cm) tagliare i biscottini di tre diverse dimensioni.
Sistemarli su una teglia protetta da cartaforno.
Infornare in forno statico già a temperatura a 180°, cuocere per circa 10 minuti attenzione a non farli scurire come ho fatto io.
Sfornare e lasciare raffreddare.
Sistemare i biscottini delle tre diverse misure l'uno sull'altro partendo da quello di diamtero più grande, glassare gli strati con la confettura. Spolverare con zucchero a velo.
 La ricetta è presa qui



domenica 18 dicembre 2016

I susamielli


Fra una settimana è Natale, la Cuochina ci invita a fare Natale insieme allestendo un menù comune con le nostre ricette preferite.
Era parecchio che ci pensavo ... prossimo anno devo fare i susamielli … prossimo anno ….. e prossimo ancora …. :-) ci voleva la Cuochina per farmi decidere.
I susamielli sono dolci antichi, frutto dell'inventiva delle suore cuciniere, le cui origini si perdono appunto nelle cucine dei monasteri, nella grande tradizione della pasticceria conventuale napoletana.
Le cucine dei conventi sono state infatti per secoli, almeno tra il il cinquecento e l'ottocento, le migliori e più grandi pasticcerie napoletane.
II conventi, operando di fatto in regine di concorrenza, si specializzarno nella produzione e vendita di prelibati pasticcini che divennero una delle loro principali fonti di reddito oltreché di vanto. Le ricette, segretamente custodite, garantivano l'esclusiva della produzione tant'è che spesso al dolce era dato il nome del convento.
Non è però questo il caso dei susamielli che pare si chiamassero così per la presenza sulla superfice di semi di sesamo, i sesamielli, forse il ricordo di una qualche derivazione araba pervenuta attaverso i contatti, la circolazione di ricette, frequente e comune nei monasteri del Regno di Napoli, con la cucina siciliana.
La forte presenza del miele unita alla decisa aromatizzazione, la struttura del dolce, nonché la tecnica di preparazione, testimonia la l'estrema risalenza della ricetta, sicuramente conosciuta, diffusa e praticata molto prima del 1500.
E' del 1509 infatti una prammatica del Regno di Napoli che cita i susamelli inseme a maccarune, ceppole (zeppole), vermicelli, taralli, prodotti di consumo comune per la popolazione napoletana attestandone quindi la radicazione nei costumi alimentari di Napoli.
Indovinate un po' chi si è laureata con una tesi proprio sulle prime consolidazioni prammaticali del '500 :-)
I susamielli hanno una consistenza particolare, quasi gommosa, 'nghiummuso, come si dice dalle mie parti, ed infatti il termine susamiello è anche utilizzato per indicare qualcosa di pesante, fastidioso da sopportare, in effetti ci vuole un po' per masticarlo :-)
È un dolce che si impara ad apprezzare col tempo, con l'età, forse diventando antichi pure noi :-)

I miei più sinceri auguri di un sereno Natale

200 g di farina,
200 g di miele
80 g di zucchero,
100 g di mandorle sbucciate
100 g di scorzette di arancia e mandarino candite
la scorza grattugiata di due mandarini
1 pizzico di pisto (un mix di cannella, pepe bianco, chiodi di garofano e noce moscata in polvere)
5 g di ammoniaca per dolci

Tritare le mandorle e i canditi separatamente.
Sulla spianatoia mescolare farina, zucchero, mandorle, canditi, pisto, scorza grattugiata e ammoniaca, formare una fontana. Sciogliere il miele, versarlo bollente nel mezzo della fontana. Mescolare prima con un cucchiaio di legno, poi impastare con l'aiuto di una spatola quindi, quando l'impasto si è un po' raffreddato, a mano. Dividere la pasta in tanti pezzi da circa 65 g, formare dei bastoncini piuttosto spessi, foggiarli ad esse, allinearli su una teglia protetta da carta forno, sistemare tre mandorle come decorazione, spennellare con acqua.
Infornare in forno statico a 180° per circa 15 minuti.
Attenzione come potete vedere scuriscono facilmente.
Lasciare riposare qualche giorno.

La ricetta è presa da La cucina della Campania di Anna e Piero Serra
La prammatica citata si trova qui



http://quantimodidifareerifare.blogspot.it/2016/11/quanti-modi-di-fare-natale-con-noi.html 

domenica 11 dicembre 2016

Quanti modi di fare e rifare i biscotti allo zenzero per Natale


È quasi Natale tempo di biscotti è biscottini, non possono mancare sotto l'albero, sono per Babbo Natale!
Meglio portarsi avanti col lavoro! Insieme alla Cuochina oggi siamo nella cucina di Vittoria, impareremo a fare suoi i biscotti allo zenzero.
Ehm … i miei proprio allo zenzero non sono, pensavo di averlo in dispensa, ho allungato la mano, cercato e cercato, ma niente :-(
Poiché trascinata come sono, precipitevolissimevolmente ma piacevolmente, da tanto, forse troppo, non ho possibilità di programmare ripetizione alcuna per cui deve essere buona la prima o ce la facciamo piacere :-) i biscotti li ho preparati solo con miele e cannella, erano tanto buoni lo stesso!
Chissà che da una dimenticanza non possa nascere una ricetta :-) intanto questi, insieme a quelli allo zenzero, di cui nel frattempo ho fatto scorte, certo non li lascio, li ripeterò sicuramente per Natale!
Quante cose impariamo con la Cuochina!
Ed ora vado a piluccare qualche biscottino dalle mie amiche dei QUANTI!

45O g di farina per torte (70% di farina 00, 30 % di amido di frumento)
2 cucchiaini e ½ di cannella in polvere
i semini di una bacca di vaniglia
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
60 g di zucchero semolato
60 g di zucchero di canna
160 g di miele millefiori
200 g di burro
1 uovo

In una capiennte ciotola mescolare con cura la farina, la cannella, la vaniglia, il lievito ed il sale.
A parte lavorare il burro e i due tipi di zucchero, unire, l'uovo e il miele amalgamando bene il tutto. Unire la farina con le polveri al composto di burro e miele lavorando fino ad ottenere un impasto morbido e compatto. Formare una palla, avvolgere con pellicola, trasferire in frigo fino al giorno successivo (deve riposare almeno 5 ore).
Il giorno successivo prelevare una parte dell'impasto lasciando l'altra al fresco in frigo. Stedere l'impasto ad uno spessore di circa 5 mm, ritagliare con le formine, adagiare su una placca protetta da carta da forno, continuare fino ad esaurimento dell'impasto. Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per 8 minuti, attenzione colorano facilmente!


Ci vediamo a gennaio con i menù della Cuochina prepareremo le orecchiette con le cime di rapa, non vedo l'ora!!! 



LA NOSTRA CUOCHINA

giovedì 24 dicembre 2015

Auguri stellati per un sereno Natale, il pane pitka

Buongiorno! Buona vigilia, che state preparando di bello?
Io sono alle prese con i preparativi del classico cenone napoletano a base di frutti di mare, frittura di pesce, insalata di rinforzo …. e per finire ….una montagna di struffoli e frutta secca! E voi?
Ma, prima di addentrarci nella cucina napoletana facciamo un salto in Bulgaria … ancora una volta la Cuochina ci fa scoprire meraviglie … una stella augurale … tutta da mangiare!
Quale migliore augurio del pane … il pane è ricchezza, è vita, è prosperità, è amore …. cosa possiamo augurarci di meglio?
Auguri di un sereno Natale
 
190 g. di latte tiepido
80 g. di yogurt greco
1 pizzico di bicarbonato
1 cucchiaino di miele
1 bustina di malto d'orzo
1 cucchiaino di sale
50 g. di olio di arachidi
1 uovo
470 g. di farina manitoba + 1 cucchiaio
10 g. di lievito di birra
2 0 3 cucchiai di burro fuso o olio

tuorlo e latte per pennellare

Sciogliere il lievito di birra con il cucchiaino di miele in metà del latte tiepido,unire 1 cucchiaio di farina, mescolare. Coprire con pellicola lasciare fermentare per 10 minuti.
Unire il bicarbonato allo yogurt, mescolare.
Miscelare la farina con il sale.
Nel kenwood, frusta a gancio, velocità 1, unire via via la farina con il sale, il lievito “effervescente”, la restante parte di latte caldo, lo yogurt col bicarbonato, l'uovo e l'olio.
Impastare a velocità 2 per 10 minuti. Deve incordare.
Trasferire la pasta sulla spianatoia, impastare a mano per qualche minuto. Procedere alla formatura.
Con quest'impasto è possibile preparare 2 pani da 18 cm di diametro o 1 di diametro maggiore e più decorato del mio e con i ritagli un estroso e irregolare pane che è stato il primo ad essere consumato, che però merita di essere fotografato e presto posterò, del resto con un impasto così versatile ce n'è da fare :-)
Dividere l'impasto in 4 parti uguali, formare 4 palline. Coprire delicatamente e leggermente, senza sigillare, con pellicola per evitare che la pasta a contatto con l'aria possa seccare.
Prendere una pallina alla volta lasciando coperte le altre e stenderla sottilmente. Sistemare la sfoglia in una teglia protetta da un foglio di carta da forno, spennellarla abbondantemente con il grasso (burro fuso o olio) prescelto. Stendere la seconda pallina sottilmente più o meno delle stesse dimensioni, sovrapporla alla prima, spennellare con il grasso, continuare con le altre due sfoglie. Non ungere la superficie dell'ultima sfoglia.
Con l'aiuto di un cerchio da pasticceria e di un coppapasta (nel mio caso rispettivamente di 18 cm e 8 cm di diametro per un pane più grande, ovviamente scegliere dimensioni armoniche) ritagliare dalla pasta due cerchi uno più grande l'altro piccolo che servirà da decorazione.
Formare entrambi allo stesso modo.
Porre al centro del cerchio un bicchierino (o un bicchiere nel caso di un pane dal diametro più ampio), praticare delle incisioni simmetriche nette e profonde dal primo all'ultimo strato dall'orlo del bicchiere fino all'estremità del cerchio formando una croce. Dividere ciascuno dei 4 spicchi che si daranno formati a metà. Al centro di ogni spicchio partendo dal bordo del bicchiere fin oltre la metà dello stesso spicchio incidere profondamente creando un taglio centrale.
Eliminare il bicchiere la sua traccia resterà come riferimento per la parte successiva della formatura.
Prendere la base dello spicchio infilarla delicatamente nel taglio arrotolandola su se stessa, ripetere l'operazione. Continuare così per tutti gli spicchi. Sistemando man mano le basi attorcigliate in modo da far risaltare la sfogliatura incidendo se necessario l'attaccatura al centro del la stella che dovesse entrare in tensione per effetto della torsione.
Le immagini, molto più esplicative delle mie parole, sono qui.
Arricciare la stellina piccola sistemandola al centro di quella grande.
Lasciare lievitare coperto in forno con la lucetta accesa per circa due ore.
Pennellare con tuorlo d'uovo sbattuto con un po' di latte.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 30 – 35 minuti, ruotando la teglia a metà cottura.
Attenzione a che non si scurisca troppo. Deve dorare.
Appena fuori dal forno ungere leggermente il pane con un po' di burro fuso (o olio).
Per la ricetta ho preso spunto da questo bellissimo blog che merita di assolutamente una visita … e già che ci siete un'occhiata anche qui non fa male :-)


giovedì 15 gennaio 2015

Il mio panettone

 L'Epifania tutte le feste porta via … si ritorna alla solita routine …
Potevo far passare le feste senza mostrarvi i risultati del mio principale impegno natalizio?
Ma certo che no!!!! :-)
Ecco il mio panettone, frutto del corso che ho seguito ad Eataly tenuto da Marco Avidiano e di anni di tentativi, prove, esperienze, sconfitte e qualche risultato.
C'è sicuramente ancora qualcosa da affinare, ma ci siamo …. ho incontrovertibilmente fatto il Panettone !!! :-)

1° impasto
450 g. di farina di manitoba
100 g. di lievito madre in forza*
50 g. di farina manitoba
115 g. di zucchero semolato
75 g. di burro a pomata
90 g. di tuorlo
225 g. di acqua


*5 rinfreschi, uno ogni 12 ore nei giorni precedenti all'impasto, 2 rinfreschi a distanza di 6 ore il giorno dell'impasto.

Usare tutto a freddo tranne il burro che deve essere a pomata, raffreddare in frigo anche la ciotola e il gancio dell'impastatore.
Nel kenwood, frusta a gancio, velocità bassa (minimo o tra minimo e 1) impastare il lievito madre con tutto il burro a pomata e il 10% della farina (i 50 g. che sono indicati a parte) per 10 minuti. Se il gancio non riesce a prendere bene gli ingredienti aiutarsi per avviare l'impasto con la spatola.
Unire la restante farina, tutto lo zucchero e tutte le uova, tutto insieme. Continuare ad impastare a velocità bassa (minimo o tra minimo e 1) per 30 minuti.
Alla fine risulterà incordato.
Trasferire sulla spianatoia, continuare ad impastare a mano per un po', praticare tre due giri di pieghe a tre. Sistemare il panetto in una ciotola unta di burro a pomata, appiattirlo leggermente con i pugni, allargandolo (sarà più facile valutare la sua maturazione), ungerlo leggermente con burro a pomata, non coprire. 

 
Lasciare levitare a 30°, forno con lucetta accesa. Deve triplicare. 


La lievitazione dovrebbe completarsi in 12 ore ma non aspettare le 12 ore, controllare l'impasto già dopo 8 – 9 ore, il mio dopo 9 ore era più che triplicato, mentre deve solo triplicare altrimenti può perdere forza per la successiva lievitazione ed infatti il mio ha risentito proprio di questo. Quindi, quando l'impasto ha lievitato più del doppio trasferirlo a temperatura ambiente (ovviamente climatizzata, il secondo impasto deve essere tutto a caldo, non una sauna ma un posto caldo, cucina chiusa, riscaldata e senza spifferi) per lasciarlo triplicare. Il passaggio a temperatura ambiente è importante anche per il completamento della procedura perché consente all'impasto di raffreddarsi.

2° impasto
87,5 g. di farina manitoba
150 g. di zucchero semolato
50 g. di tuorlo
1 uovo
50 grammi di burro a pomata
4 g. di sale
i semini di una bacca di vaniglia (non previsti dalla ricetta, ma che ci volete fare, noi donne abbiamo una passione per questi semini)

220 g. di gocce di cioccolato bianco
220 g. di mirtilli rossi secchi non reidratati
(utilizzati al posto di uvetta e arancia e cedro canditi, non amo le scorzette candite)

Usare tutti gli ingredienti a freddo tranne il burro che deve essere a pomata, raffreddare in frigo anche la ciotola e il gancio dell'impastatore.
L'ambiente deve essere caldo e senza spifferi.
Mettere nella ciotola del Kenwood la farina e lo zucchero, unire il primo impasto impastare a velocità minimo per 10 minuti. Unire metà delle uova, continuare ad impastare a minimo per 5 minuti, aggiungere la seconda parte di uova continuare l'impasto ancora per 5 minuti sempre a velocità bassa. Unire l'uovo intero continuando ancora per 5 minuti. Aggiungere il burro continuare ancora per 5 minuti, quindi, il sale, impastare ancora per 5 minuti.
La fase dell'impasto dura circa ½ ora tutto sempre a velocità minima.
Unire i semini di vaniglia, il cioccolato e i mirtilli impastare ancora 5 minuti.
Sistemare l'impasto su un vassoio. Farlo riposare scoperto in forno a 30° per 45 minuti per attivare la lievitazione. Infatti, se tutto è andato bene, l'impasto appena fuori dall'impastatore sarà quasi freddo.


Al termine del riposo procedere alla prima formatura ricavando dall'impasto dei pezzi di 600 g. per lo stampo da ½ kg e di 850 per quello da ¾ Kg. Procedere alla prima pirlatura formando con ogni pezzo una palla arrotolando sui palmi con le mani unte di burro.


Lasciare riposare per 30 minuti su un vassoio scoperto a temperatura di cucina che deve essere calda e senza spifferi.
Quindi procedere alla seconda pirlatura arrotolando strettamente i pezzi con i palmi delle mani unte di burro.
Sistemare i futuri panettoni negli stampi, trasferire a 35° (ma anche a 38°, max 40°) per 5 - 6 ore, deve triplicare.


Quando la cupoletta è a filo dello stampo trasferire i panettoni a temperatura ambiente per un po' sempre la stessa cucina calda e senza spifferi della mattina, devono raffreddarsi.


Incidere a croce giusto per intaccare la pellicina, con un pennello versare al centro della croce del burro fuso (non bollente).
Cuocere in forno statico già a temperatura a 170° per 40 – 45 minuti per i panettoni da mezzo chilo (55 – 60 minuti per quelli da da 750 g.), gli ultimi 5 minuti abbassare la temperatura a 160° se è possibile a valvola aperta.
Raffreddare rovesciato per 12 ore.
Una volta freddi chiudere i panettoni in buste di plastica per alimenti. Lasciare riposare per almeno 4 giorni prima di gustarli.



mercoledì 24 dicembre 2014

Buon Natale!!!! Le zeppole di pasta cresciuta.


È il nostro dolce di Natale.
L'unico che mia nonna preparava sempre per la vigilia, i suoi magnifici cenoni non potevano terminare senza un luccicante e colorato vassoio di zeppole di pasta cresciuta.
Le zie si affaccendavano in più elaborate o alternative preparazioni, ma solo le zeppoline terminavano …... anche dopo il più luculliano dei pasti, c'era sempre spazio :-)
la nonna da donna semplice, essenziale, non preparava dolci se non quelli della tradizione, il superfluo non l'aveva imparato, ma in quello che faceva sfiorava l'eccellenza.
La ricetta è semplicissima acqua, lievito, farina ….. tanto amore e …..olio di gomito, come diceva la nonna :-)
A casa mia non mancano mai.
Provatele,  farete contenti i vostri bambini!!!!

Auguri di un sereno Natale 


850 g. di farina tipo 00
650 g. di acqua tiepida (circa)
1 pizzico di sale
10 g. di lievito di birra
olio di semi di arachidi per friggere
Miele
Diavolini

In un capiente recipiente dai bordi alti sciogliere il lievito in ½ litro di acqua tiepida, unire la farina ed iniziare ad impastare con le mani per far assorbire l'acqua alla farina, quindi aggiungere il pizzico sale, continuare ad impastare a lungo con movimenti rotatori dal basso verso l'alto per far assorbire aria all'impasto, unire poco alla volta la rimanente acqua continuando a battere la pasta fino ad ottenere un impasto morbido e leggero, quasi fluido. La quantità di acqua è indicativa, dipende dalle caratteristiche della farina usata. Bisogna regolarsi ad occhio, sentire l'impasto.
La consistenza è questa.

  
Coprire il recipiente con uno strofinaccio, lasciare lievitare a temperatura di cucina, che in questo periodo è sempre abbastanza calda, per circa un'ora, l'impasto deve più che raddoppiare.
Scaldare in una padella per frittura ad immersione abbondante olio, prelevare con le mani leggermente inumidite piccole porzioni di impasto e trasferirle nell'olio caldo (temperatura di frittura) cercando di arrotondarle un po tra le mani, attenzione a resistere alla tentazione di modellarle troppo, se troppo premute e compattate perdono la consistenza aerea che le contraddistingue.
Friggere le zeppoline poche per volta, trasferirle su carta assorbente.
Sciogliere il miele in una capiente pentola, versarvi le zeppoline poche per volta mescolando bene perché s'intingano ben bene nel miele. Sistemare su un piatto da portata. Decorare con i diavolini.