martedì 27 agosto 2013

Tortine di riso







Qualcuno avrà riconosciuto quest'immagine. 
Sono io!!! è l'immagine del mio profilo su google + (Anisja B, dove, ovviamente, B sta per blog).
Non so ancora usare bene g +, anzi per niente, ma cercherò di applicarmi perché, pare, abbia delle indubbie utilità in termini di accessibilità e comunicazione. Per il momento non le ho ancora esplorate, in compenso ho imparato l'uso del dell'icona condividi e di quella g +, penso sia già qualcosa :-)
I dolci a base di riso sono la mia passione non perdo l'occasione di sperimentare nuove versioni se poi sono in ballo le ciliegie ….
Viste e provate ….
Queste tortine sono una via di mezzo tra muffin e budino di riso, morbide, delicate, gustose, semplici da preparare e, soprattutto, light, ideali a colazione o per uno spuntino leggero.
Un dolcetto da non farsi mancare o, quantomeno, da provare!!!

70 g. di riso
3 uova
25 g. di burro fuso freddo
140 g. di farina
70 g. di zucchero
la buccia grattugiata di 1 limone
latte q.b.
ciliegie
zucchero a velo

Cuocere il riso nel latte fino a spappolarlo, poi scolarlo.
Unire alla farina le uova leggermente sbattute, la buccia del limone, il burro fuso e lo zucchero. Amalgamare bene, a mano, con la spatola, incorporare il riso. Mescolare bene il composto per omogeneizzarlo.
Versare la massa nei pirottini di carta. Al centro di ogni tortina adagiare una ciliegia lavata ed asciugata.
Infornare in forno già a temperatura a 180° per 20 – 25 minuti.
Sfornare e lasciare raffreddare.
Spolverizzare con zucchero a velo.
(Più dolci di giugno 2013)

giovedì 22 agosto 2013

Runebergintorttu

 

Il runebergintorttu è un dolce tradizionale finlandese che prende il nome dal poeta Johan Ludvig Runeberg, autore del testo dell'inno nazionale finlandese, Maamme.
Le origini di questo dolce si perdono nell'aneddotica popolare, pare che Runemberg avesse chiesto alla moglie di preparargli un dolce, purtroppo dispensa era pressoché vuota. Così la moglie, volendolo comunque accontentare, decise di realizzare il dolce usando i pochi ingredienti che aveva in casa, farina, pangrattato, briciole di qualche biscotto, mandorle, zucchero, uova e un po' di marmellata, pare prendendo ispirazione da una torta che all'epoca si preparava in una panetteria di Poorvo, il paese in cui vivevano.
Al poeta questo dolcetto sarebbe piaciuto talmente che, da allora volle consumarlo ogni giorno, a colazione. Immagino con grande felicità della moglie :-).
Nacque così il runebergintorttu.
Quali siano sue le origini, comunque, la ricetta del unebergintorttu fu pubblicata per la prima volta nel 1850 proprio in un libro dalla signora Runemberg che insieme a consigli pratici per la gestione della casa raccoglieva anche le sue ricette.
Nel tempo questi pasticcini sono passati dalla tavola del poeta alle vetrine dei caffè divenendo il piatto tipico di Poorvo, dove sono consumati tradizionalmente da gennaio fino al giorno in cui si festeggia il compleanno di Runeberg, il 5 febbraio, e, comunque, si trovano durante tutto l'anno anche sotto forma di souvenir che richiamano la forma delle tortine.
I dolcetti sono fantastici, morbidi, umidi, speziati, la pasta, che a prima vista sembrerebbe biscottosa, tipo crostata, invece è soffice ma consistente, quasi sbriciolosa, non eccessivamente dolce perfettamente in equilibrio con il topping caratterizzato dalla nota acida della marmellata enfatizzata dalla glassa al limone, insomma, una meraviglia.
Nel web qualcuno consiglia di inumidirli con il punsch o rum prima di decorarli. Potevo mai esimermi dal compito di provare le due versioni? Così ne ho bagnati alcuni con qualche cucchiaio di rum e, sorpresa delle sorprese …. bagnati sono ancora più buoni, infatti, il liquore non appesantisce il tortino inzuppandolo, ma svanisce, rendendolo solamente più fresco, succulento ed aromatico.
Ovviamente esistono moltissime versioni del runebergintorttu (vedi qui, qui, e qui) ho scelto una ricetta tratta dal Culinary Porvoo che ho trovato qui con delle piccole varianti suggerite dalla lettura delle altre ricette.
Con questa ricetta partecipo all'iniziativa Abbecedario Culinario della Comunità Europea che, per la Finlandia, è ospitato dal blog Un pezzo dellamia Maremma.


100 g di burro
1 dl (105 g. circa) di zucchero di canna
1 uovo
50 g di mandorle tritate finemente
1 dl e ½ (182 g. circa) complessivo di pangrattato addizionato da 4 pandizenzero triturati finemente
1 dl e ½ (116g. Circa) di farina bianca
1 cucchiaino di lievito in polvere
1 cucchiaino di cardamomo tritato
1 dl di panna da montare + 2 cucchiai
marmellata di fragole
zucchero a velo q.b.
succo di limone q. b.
1 albume
rum per bagnare (se piace)

Mescolare gli ingredienti secchi. A parte, nello sbattitore, montare a crema il burro ammorbidito e lo zucchero. Sempre continuando a montare unire l'uovo e gli ingredienti secchi e, infine, la panna eventualmente aggiungendone ancora qualche cucchiaio fino ad ottenere un impasto denso ma morbido (io ne ho aggiunti 2). Trasferire l'impasto nei pirottini di carta avendo cura di riempirli quasi fino all'orlo (i runebergintorttu sono belli alti) i posizionarli nello stampo per muffins. Cuocere in forno statico, già a temperatura, a 200° per circa 20 minuti. Sfornare le tortine e lasciarle raffreddare. Intanto Preparare una glassa molto densa con zucchero a velo succo di limone e albume.
Sistemare in cima ad ogni tortina, un po' di marmellata, eventualmente formando un piccolo incavo, formare intorno alla marmellata un anello di glassa.

  • Per la glassa ho preferito usare la mia solita glassa di albume perché più consistente ed affidabile (dovevo fotografare), la ricetta originale, però, prevede una glassa fatta solo con zucchero limone e acqua. Quindi se non vi piace l'uovo crudo e non dovete fotografare …..
  • Alcuni ingredienti solidi sono misurati in decilitri, ho preferito rispettare questo sistema di misurazione indicando tra parentesi l'equivalente peso in grammi.
  • Ho preferito sostituire allo zucchero semolato lo zucchero di canna che, pare, sia più vicino come gusto e consistenza allo zucchero grezzo usato all'epoca della signora Runemberg.

domenica 18 agosto 2013

Chiffon cake con ganache al cioccolato bianco e limoncello


Eccomi di ritorno dalle vacanze!!! 
e, subito, alle prese con l'immancabile, almeno a casa a casa mia, agosto dei compleanni.
Bisogna vincere l'afa e riaccendere il forno, magari intorno a mezzanotte :-)
Cosa non si farebbe per il proprio maritino!!!
Anche quest'anno gli ho preparato una chiffon cake al limone, il suo dolce preferito, quello in assoluto più ama.
Come dargli torto, in effetti, la chiffon cake è un dolce è fantastico, leggero, umido, morbido, quasi impalpabile, la ganache al limone, poi, le conferisce una freschezza sublime.
Insomma, da provare!!! 

Con questo pust partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per gli Stati Uniti è ospitato dal blog Briciole.
 
Chiffon cake (da Dolci più buoni del mondo Mantovani - Peli)

torta
300 g. di zucchero finissimo
200 g. di acqua
7 uova
80 g. di olio di semi di arachidi
290 g. di farina
1 bustina di lievito
4 pizzichi di sale
1 bustina di vanillina
la buccia grattugiata di 1 limone

ganache
320 g. di cioccolato bianco
200 g. di panna
4 cucchiai di limoncello

decorazione
gelatina di albicocche
fragole
limone
menta

In una capiente ciotola setacciare la farina con il lievito e il sale, unire lo zucchero, mescolare. Formare una fontana nella quale versare l'olio, i tuorli, l'acqua, la vanillina e la buccia grattugiata, NON MESCOLARE. Nel frattempo, a parte, montare a neve ferma gli albumi. Montare con le fruste elettriche gli ingredienti preparati nella ciotola fino ad ottenere un composto cremoso. Incorporare poco alla volta, a mano, con la spatola, gli albumi montati a neve.
Versare il composto in uno stampo per ciambella di 24 cm di diametro imburrato e infarinato.
Cuocere in forno statico, già a temperatura, a 160° per 50 minuti, quindi, alzare la temperatura a 175° e continuare la cottura per altri 10 minuti. Non superare i tempi di cottura altrimenti il dolce rischia di seccarsi troppo.
Sformare la torta appena possibile e lasciarla raffreddare.
Preparare la ganache.
Riscaldare la panna a fuoco medio, appena raggiunge il bollore allontanarla dal fuoco ed aggiungere il cioccolato spezzettato. Mescolare bene fino ad amalgamare il tutto. Aromatizzare la ganache con il liquore.
Lasciarla raffreddare a temperatura ambiente. Non dovrebbe andare in frigo. Ci vorranno 6, anche 8 ore (d'estate), perché si rassodi. È importante adoperarla quando è bella soda, altrimenti rischia di colare troppo, e, addio decorazione!!!
Dal momento che mi tocca preparare ganache al cioccolato (e varie torte di compleanno) in pieno agosto, nel tempo sono diventata più elastica, se la consistenza non mi convince, lascio la crema una decina di minuti in frigo, ovviamente dopo le 6 – 8 ore, ovviamente controllando spesso che non si rassodi troppo.
Pennellare la torta con la gelatina di albicocche calda e ricoprirla con la ganache.
Decorare con fragole, scorzette di limone e cimette di menta.