Si può
descrivere un'emozione, dissertare sulle radici di un sentimento,
analizzare le origini di una passione?
Impossibile,
i sentimenti si sentono, si vivono, si trasmettono, non si spiegano.
Che sia
arrivata a Napoli da Ginevra insieme a un Monzù, o da Genova a bordo
di una nave, o che ci sia sempre stata, la genovese resta un moto
dell'anima, la sublimazione della napoletanità.
Non si
spiega, si assapora.
Con questo
post partecipo alla Giornata Nazionale della Genovese del Calendario del Cibo Italiano AIFB di cui è ambasciatrice Sandra Vallifuoco, il cui articolo
possiamo trovare qui.
1 kg. di
lacerto (girello)
100 g. di
sugna
½ dl. di
olio extravergine di oliva
½ kg. di
cipolle
50 g. di
pancetta
1 carota
media
1 costa di
sedano
¼ l. di
brodo
1 bicchiere
di vino bianco secco
sale
pepe
300 g. di
ziti di Gragnano
Legare (o
farsi legare dal macellaio) il lacerto. In una capiente pentola
sciogliere la sugna a fuoco medio, unire l'olio, rosolare il lacerto
rigirandolo spesso in modo che possa sigillarsi in ogni sua parte.
Tritare
finemente, anche col mixer, le cipolle, la carota, il sedano e la
pancetta, unire il trito alla carne in cottura e lasciarlo
delicatamente appassire a fuoco lento per qualche minuto, quindi
allungare con il brodo caldo, salare e pepare. Cuocere a fuoco
bassissimo, coperto, per 2 – 3 ore. Quando il brodo sarà asciugato
unire poco alla volta il vino bianco, continuare la cottura fino ad
ottenere un sugo color caramello chiaro, denso, corposo ed insieme
evanescente.
Mettere da
parte la carne con un po' di sugo, servirà per il secondo :-)
Spezzare gli
ziti, cuocerli in abbondante acqua salata per 12 minuti (il tempo
di cottura consigliato per i miei), scolarli, condirli la genovese
nella quale,volendo, avremo spezzettato un po' di carne del lacerto.
Per la
ricetta, Anna e Piero Serra “la cucina della Campania”.
Questa la ricetta tradizionale, io però di solito la genovese la faccio più light, con molto meno grassi, usando però al posto del girello il biancocostato che è un pò più grasso ma più saporito, oppure con la ricetta di nonna con carne macinata (spesso mista) e al posto del vino bianco del vermouth.
Questa la ricetta tradizionale, io però di solito la genovese la faccio più light, con molto meno grassi, usando però al posto del girello il biancocostato che è un pò più grasso ma più saporito, oppure con la ricetta di nonna con carne macinata (spesso mista) e al posto del vino bianco del vermouth.
Come dicevo a Sandra, non ho mai assaggiato questo piatto, ma mi vedo già proiettata nel futuro, con il prossimo piatto della domenica!!
RispondiEliminaComplimenti
Aurelia
SEMBRA OTTIMO, VORREI PROVARLO!!!BACI SABRY
RispondiEliminaBuona come dicevo all'amica Ambasciatrice conosco la Genovese perchè mio suocero era napoletano doc e sua sorella una bravissima cuoca. A parte gli ingredienti principali anche lei aveva la sua verità nella Genovese :D
RispondiEliminaBuona preso nota e assemblo le varianti. Buona serata.
..ed io ti seguo. Gusto con gli occhi ed immaginino il sapore ricco di tradizione :-)
RispondiEliminaComplimenti!
Immagino il sapore di questa genovese che purtroppo non ho mai assaggiato.
RispondiEliminaUn bel piatto :)
Un bacio
veramente eccezionale....buonissimo!
RispondiEliminabuona giornata
baci simona:)
ottimo piatto complimenti...Buona giornata cara
RispondiEliminaposso dirlo? le ho stampate tutte e due!!! ;-)
RispondiEliminawow che piatto meraviglioso!!
RispondiEliminaA parte le origini, sono contenta che questo sugo divino abbia il nome della mia città! Un bacione Ani, sei bravissima :)
RispondiEliminaQuanto mi piacciono questi piatti appetitosi... bravissima!!!!
RispondiElimina