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sabato 25 marzo 2017

Terrina di patate e panna in gelatina con crema di patate al limone, gamberi croccanti e crumble di prezzemolo, 70's reloaded per MTC #64


La vittoria della carissima Giuliana nella sfida MTChallenge # 63 con uno stupendo e poetico pollo fritto ci ha condotto nel suo mondo fatto di garbo, eleganza, sobrietà e saper ricevere di cui le terrine sono appunto la summa.
Per questa sfida MTC#64 Giuliana ci ha spiegato come preparare delle favolose terrine, di carne, in crosta e in gelatina, scenografiche ricche e prelibate, un trionfo per l'ammirata padrona di casa prima e per il palato poi.
Io ho scelto una scorciatoia, se si può dire :-)
Quel coacervo di stimoli, energie, idee, pulsazioni e contraddizioni che sono stati gli anni '70 hanno visto anche la nascita di una nuova consapevolezza delle donne, casalinghe non disperate ma sicuramente indaffarate, che pur di conciliare il quotidiano assillo dei fornelli con la frenesia della vita moderna :-) concedono e si concedono qualche deroga alla regola culinaria.
Ebbene, via libera al precotto, alle basi e salse pronte, allo scatolame, ai surgelati purché si risparmi, ... ohps …. si recuperi, tempo e non si sfiguri, dando vita a piatti quasi istantanei ma elaborati, apparecchiati in ricche, colorate, magari ricercate, presentazioni da portare in tavola con un minimo sacrificio di tempo e di energie col sorriso sulle labbra e il sole del successo che risplende sulla fronte (Elena Spagnol, Cucina Istantanea)
Sono gli anni della panna, dei piselli surgelati, della maionese in barattolo, delle salse pronte, del doppio brodo concentrato, ve lo ricordate? 
Il prezzemolo era in tutte le minestre e sopra ogni preparazione, che tempi!
Ecco la mia terrina 70's ispirata ad Elena Spagnol, nel bene e nel male ci sono affezionata, anche lei insieme a Lisa Biondi fa parte della mia cucina.
E perdonatemi il gioco.
Con questo post partecipo alla sfida n° 64 di MTChallange.


Per la terrina
550 g. di patate
5 dl di panna
12 g. di gelatina in fogli
1 cucchiaino di succo di limone
sale
pepe

Pelare le patate, lavarle, tagliarle a fette di circa mezzo centimetro di spessore, cuocere a vapore finché non saranno cotte ma ancora sode. Salare. Lasciare raffreddare.
Ammorbidire la gelatina in una ciotola con acqua fredda per 10 minuti, scolarla e scioglierla a bagnomaria.
Amalgamare la panna con la gelatina sciolta, il succo di limone sale e pepe.
Attenzione per evitare che si formino fili di gelatina o grumi unire un mestolo di panna a temperatura ambiente alla gelatina mescolando rapidamente con la frusta, aggiungere un altro mestolo sempre continuando a mescolare, quindi unire il composto di panna e gelatina alla panna rimanente.
Versare un po' di panna in uno stampo rettangolare (le mie erano 4 terrine da 12 cm x 4 cm) formando uno strato sottile sul fondo. Porre lo stampo in frigo finché la panna si sarà rappresa. Adagiare sulla panna uno strato di patate lessate cercando di lasciare libero un piccolissimo margine intorno ai bordi dello stampo, versare sulle patate poca panna con gelatina, far rapprendere in frigo, continuare alternando strati di patate e sottili strati di panna con gelatina e riposo in frigo, fino al bordo della terrina chiudere con un sottile strato di panna con gelatina.
Lasciare riposare in frigo per almeno 3 ore.
Al termine rifilare i bordi della terrina eliminando la panna in eccesso, sformare.



Gamberi croccanti al limone

16 gamberi
olio extravergine di oliva
aglio
scorza grattugiata di limone non trattato

Lavare e pulire i gamberi, saltarli in padella con aglio e olio fino a renderli croccanti, fuori dal fuoco spolverarli con la scorza di limone grattugiata

Crema di patate al limone
200 g. di patate
scorza grattugiata di limone non trattato
olio extravergine di oliva
sale

Cuocere le patate in abbondante acqua salata, lasciare leggermente raffreddare, pelarle. Emulsionarle con olio extravergine di oliva q. b. per ottenere una crema morbida e vellutata, salare, aromatizzare con la scorza grattugiata del limone. Tenere al caldo.

Crumble di prezzemolo

100 g. di burro tagliato a pezzetti e congelato
100 g. di farina 00
10 g. di prezzemolo

Passare rapidamente il burro ancora congelato, la farina e il prezzemolo nel mixer fino ad ottenere delle briciole. Trasferire su una placca protetta da carta forno distribuire uniformemente ma non compattare, cuocere per circa 30 minuti a 160° non deve dorare.


http://www.mtchallenge.it/2017/03/05/mtc-n-64-la-ricetta-terrine/

giovedì 19 maggio 2016

Il lattemiele alle fragole


Strawberry fields forever, cantavano i Beatles … c'è qualcosa di incantato in un campo di fragole, terapeutico e rasserenante :-)
Miti, leggende, magie sono fioriti nei secoli intorno a questo frutto che non è un frutto.
Infatti la fragola propriamente è un “falso frutto” o “frutto aggregato”, un morbido cuscino rosso e succulento (il ricettacolo ingrossato del fiore) su cui sono sistemati i i frutti veri e propri, dei piccoli puntini gialli, gli acheni.
Conosciuta fin dall'antichità come una prelibatezza tant'è che la sua stessa denominazione scientifica, fragraria, deriva dal latino fragrans, fragrante, profumato, buono.
Per i romani le fragole sarebbero nate dalle lacrime di Venere alla morte Adone, lacrime rosse come l'amore che, cadute a terra, si sarebbero trasformate in tanti piccoli cuori dolci e profumati.
Nei secoli le fragole sono state associate a valori positivi, bellezza, candore, semplicità.
La fragola, che cresce sotto l´ortica, rappresenta l´eccezione più bella alla regola, poiché innocenza e fragranza sono i suoi nomi. Essa è cibo da fate” (W. Shakespeare)
Dolce in sé, rossa e profumata, golosa come il più bello dei pasticcini, la fragola è anche estremamente salutare, ricca di vitamina C, potassio, acido folico e xilitolo, è ”un bene di Dio” (C. Linneo) dalle notevoli proprietà depurative, diuretiche e antireumatiche..
Insomma a mangiare fragole non si sbaglia!
Ed oggi ne vedremo delle belle, è la Giornata Nazionale delle Fragole del Calendario del Cibo Italiano AIFB!
Nell'articolo della nostra ambasciatrice Stefania Pignoni che troviamo qui tanto altro ancora sulle fragole, e sicuramente, meravigliose ricette che ora corro a leggere :-)

Per questa giornata ho preparato il lattemiele alle fragole di Petronilla che vi propongo con le sue parole, non ve ne sono di migliori!

Quanto è bello prendere il tè con le amiche (specie se di sopraffina qualità sono i biscotti nei piattini): e chiacchierar così, insieme, sul più e sul meno ….sulle mode … sull'eccessivo studiare al quale la scuola costringe i poveri figlioli …. sulla negra ballerina che in visibilio ha mandato persino i nostri mariti … sulle donne di servizio ….. sul modo personale di imbandire un piatto prelibato!
Di cucinaria appunto si parlava ieri al tè che ogni giovedì offre la alle amiche la bionda “generala; di cucinaria relativa alla stagione …. e parlando di verdure, il discorso è caduto sugli asparagi; parlando di frutta, sulle fragole.
Disse l’una: “Le fragole io le preferisco genuine e con solo zucchero condite!”.
Disse l’altra: “Noi preferiamo con il vino bianco!”-“Noi invece con quello nero,
ma di bottiglia vecchia!”.
Io (così una zitella gialla e allampanata) io le fragole le mangio solo condite con zucchero e succo dell'arancio o del limone!”
Io (ho concluso, e quando parlo io tutte stanno a sentirmi, che ben sanno quando io me ne intenda di piatti sopraffini!) io soglio ogni anno preparare il lattemiele di fragole! Anche loro lo vorrebbero signore? Non sono gelosa io delle ricette che combino nella mia cucina; e ... se vogliono le accontento!”

Si deve comperare mezzo chilo di fragole; lavarle (come sempre si deve fare) in un po’ di vino bianco; e lasciarle poi bene scolare sopra uno straccio.
Una trentina, tra le più belle e grosse si mettono in una tazza e si coprono con un po’ di quel tal liquore che, in ogni casa, si tiene sempre alla mano.
Tutte l’altre si schiacciano invece su di uno staccio raccogliendone di mano in mano in una larga insalatiera il passato; a questo, si aggiungono due cucchiai di zucchero e un quarto di panna; indi (in ambiente freddo o circondato di ghiaccio l’insalatiera) si monta ben bene il tutto, per farlo diventare uno spumoso
lattemiele. Si aggiungono, infine, due cucchiai di quel tal liquore e si mette il profumato piatto al freddo perché geli.
Al momento di servirlo, si versa, a cucchiaiate, il soffice e rosato lattemiele su di un piatto, in modo da formare con esso una piramide appuntita e, secondo i vari gusti, lo si guarnisce con quelle tali fragole serbate nel liquore.
“Ora, che è la stagione adatta, provino, signore, e mi sapranno poi dire…”.
Ebbene, credereste? Tutte quelle dame mi hanno in coro così telefonato:
Signora Petronilla che squisito quel lattemiele!”.
Che figurona ho fatto, quando in famiglia lo hanno assaggiato!”.

La ricetta riesce e anche bene, con l'unica accortenza di lavorare, come dice Petronilla, in ambiente freddo quindi purea fredda, panna fredda, ciotola della planetaria e frusta fredde e montare benissimo.
Il peso delle fragole non è indicato nel mio lattemiele ho messo 200 g. di purea e 250 g. di panna.



La ricetta è presa qui

Per il post mi sono documentata qui:

http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/