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mercoledì 31 agosto 2016

Salsicciotte al vino e finocchietto


Il finocchietto, foeniculum vulgare, è un'erba aromatica perenne e spontanea, dalle vitrù officinali, i cui fiori e frutti, proprio sul finire dell'estate, giungono a maturazione e sono pronti per essere raccolti e conservati.
Conosciuto e apprezzato per le sue proprietà molteplici proprietà aromatiche e medicinali, diuretico, carminativo, antiemetico, antispasmodico, antinfiammatorio, galattologo e ancora altro ... non c' è da stupirsi se il finocchietto accompagni da sempre l'alimentazione umana.
Un vero e proprio toccasana!
Del finocchietto si utilizza proprio tutto, i fiori freschi o essiccati, frutti, diacheni, impropriamente chiamati semi, le foglie e i rametti.
Con i fiori si aromatizzanole castagne bollite, i funghi, le olive in salamoia e la porchetta.
I Rami sono utilizzati nelle Marche per cucinare le lumache di mare, con le foglie, fresche o secche si insaporiscono formaggi, piatti di pesce, insalate minestre e la pasta, mitica è la celeberrima pasta con le sarde siciliana.
E che dire dei diacheni che troviamo nei favolosi i tarallini pugliesi, nei fichi secchi cilentani, ma non solo, pane, biscotti, dolci, per non parlare dei salumi.
Infatti proprio per le sue naturali proprietà antisettiche, il finocchietto è utilizzato sin dall'antichità come conservante naturale per salumi e insaccati come la toscana finocchiona o la campana salsiccia al finocchietto.
Proprio di insaccati voglio palare, perché preparare in casa dell'ottima salsiccia buona come quella comprata, anzi di più, non è difficile, almeno se si conosce la ricetta :-)
Mio padre ormai è in pensione da anni ma la sua salsiccia continua ad essere la più buona del mondo! Almeno per me :-)
Con questo post partecipo alla Giornata Nazionale dell'Anice e del Finocchietto del Calendario del Cibo Italiano AIFB di cui è ambasciatrice la mia amica Valentina De Felice.
Nell'articolo della nostra ambasciatrice, tanto e tanto altro ancora su anice e finocchietto e bellissime ricette.

1 kg. e ½ tra spalla e colardella (scamone) di maiale
30 g. di sale
100 g. di vino bianco
1 cucchiaio di “semi” di finocchietto selvatico
pepe

budello di suino

Tagliare la carne di maiale a bastoncini spessi un dito e poi a cubetti, non eliminare il grasso né farlo eliminare all'acquisto dal macellaio.
Sistemare la carne in una capiente ciotola, unire il sale e una bella spolverata di pepe. Impastare a lungo, energicamente, con movimenti dal basso verso l'alto, unendo il vino poco alla volta. La carne piano piano assorbirà il liquido e si compatterà.
Insaccare nella budella con l'aiuto dell'apposito imbuto, punzecchiare la salsiccia per permettereall'aria di uscire.


Questa che ho preparato è stata semplicemente cotta in padella con di un pochino d'acqua e, alla fine, rosolata nel suo sughetto con l'aggiunta se necessario di filo di olio.


Per il post mi sono documentata qui:

 http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/