La patata è
un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum
tuberosum, una pianta erbacea originaria delle Ande. I
conquistadores conobbero questo tubero proprio in Perù e lo
portarono in Europa, cambiandogli nome da papa in patata, insieme a
tante altre esotiche “prede” delle loro esplorazioni/spedizioni.
Per quanto la patata rappresentasse per le popolazioni andine un
alimento fondamentale, in Europa per molti secoli non fu considerata
affatto un alimento, tutt'al più buona per gli animali, e trovò
poca diffusione. Il tubero, dall'aspetto antiestetico e deforme,
sembrava poco appetibile inoltre, essendo effettivamente ricco di
solanina, se non opportunamente conservato e trattato, poteva
realmente causare intossicazioni, da qui, probabilmente, pregiudizi e
supersitizioni. Infine le papa portate dalle Americhe erano piante
selezionate per la coltivazione in clima andino, in Europa davano
raccolti scarsi ed inoltre risultavano insipide e poco appetitose. La
resa non valeva l'impresa.
Solo a
seguito dell'aumento della popolazione europea unita a una serie di
carestie che interessarono l'Europa tra il '600 e il '700 cominciò
ad affermarsi la coltivazione della patata per uso alimentare grazie
anche al lavoro di agronomi, che certi del valore nutrizionale del
tubero e della facilità e prolificità delle varietà opportunamente
selezionate per le diverse tipologie di terreno, non esitarono a
pubblicizzarne l'introduzione in agricoltura.
Fu dura
vincere le resistenze, tante pubblicazioni ma anche trucchi e piccole
astuzie, Parmentier, da agronomo, dovette addirittura improvvisarsi
chef … la chiave era proprio nel gusto, bisognava trovare il modo
di cucinarle in maniera appetitosa.
Negli anni a
venire, poi, ne abbiamo trovato di ricette :-)
Tanto e
tanto ancora sulle patate e la loro storia nel bellissimo articolo di
Sara Bardelli del blog Qualcosa di Rosso, ambasciatrice della
Settimana della Patata del Calendario del Cibo Italiano AIFB che
trovate qui.
Questa che
vi presento è una ricetta tipicamente settembrina
Tempo
di piatti autunnali, caldi, sostanziosi, ritempranti.
Che c'è di meglio delle patate!
Una calda e rosticciata, profumata di sedano novello, ci accoglie, insieme a una
generosa fetta del più classico fiordilatte.
Un favoloso comfort food campano!
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/orto-frutti/patata-e-Parmentier.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosum
https://it.wikipedia.org/wiki/Patata_(alimento)
Con questo
post partecipo alla Settimana della Patata del Calendario del CiboItaliano.
2 patate
sale
olio
sedano
(meglio se novello)
Pelare le
patate, tagliarle a fettine sottili, il più sottile possibile.
Trasferire
le fettine in una capiente ciotola, condirle con sale, olio e sedano
tritato mescolando bene.
Sistemare le
patate in una padella antiaderente di circa 18 cm di diametro,
chiudere con un coperchio. Cuocere a fuoco lento, se possibile su uno
spargifiamme.
Quando la
parte inferiore è bella croccante e dorata, con l'aiuto di un piatto
o di un coperchio, girare. Cuocere allo stesso modo coperto e a fuoco
lento anche l'altro lato fino a doratura.
Servire
ancora caldo con una generosa fetta di fiordilatte o provola e,
magari, una spolverata di parmigiano.
Favorite!
Per il post mi sono documentata qui:
https://it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosum
https://it.wikipedia.org/wiki/Patata_(alimento)
che buono Anisja!adoro le patate!!!
RispondiEliminabacioni
simona:)
Adoro le patate in qualsiasi modo anche solo bollite. Buona fine settimana.
RispondiEliminaCiao carissima, riesco solo ora a commentare questo tuo graditissimo contributo! Hai proprio ragione, è un comfort food davvero eccezionale questa rosticciata: semplice e buonissimo come molti dei piatti che si riescono a preparare col nostro prezioso tubero :) grazie di cuore!
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