giovedì 28 aprile 2016

I cannoli alla siciliana


Oggi è di scena la maestosità del cannolo siciliano.
Tripudio di sapori, aromi e consistenze, questo dolce rappresenta il punto d'incontro delle molteplici culture che, nel tempo, si sono avvicendate in Sicilia.
Pare infatti che già in epoca romana, si conoscesse un dolce di forma tubolare ripieno di ricotta. Proprio Cicerone, nel periodo in cui fu questore di Lilybeo, l'odierna Marsala, ebbe modo di assaggiare questo dolce, forse di origine greca, descrivendolo come “tubus farinarius, dulcissimo, edulio ex lacte factus .
Durante la dominazione saracena lo stesso dolce sarebbe stato arricchito dall'arte pasticcera araba.
Secondo la leggenda le favorite dei sultani, relegate negli harem di Kalt El Nissa,  appunto il Castello delle donne, l'attuale Caltanissetta, tra una visita e l'altra dei loro consorti, pare si dedicassero alla cucina elaborando raffinati manicaretti.
E proprio a Caltanissetta, secondo sarebbe nato il cannolo siciliano, ma in un convento!
Come si spiega questa commistione tra sacro e profano che dall'assaggio del dolce è estremamente evidente?
Il Duca Alberto Denti di Pirajno, cultore di gastronomia siciliana, nel suo libro Siciliani a Tavola ne fornisce una spiegazione ancora una volta leggendaria:
Quando la potenza araba in Sicilia fu scardinata dagli invasori normanni, gli emiri si dileguarono, gli harem si vuotarono, abiure e conversioni diradarono le file dei seguaci del Corano e non si può escludere che qualcuna fra le ospiti dei ginecei distrutti, tòcca dalla grazia, sia finita in qualche monastero portando con sé le ricette che avevano fatto la delizia del proprio signore, trasmettendo le da suora a suora sino a noi, poveri peccatori”.
Quante storie, culture, anime si nascondono dentro un dolce, quanto studio, quanti percorsi e quanti secoli per farne la sublime quintessenza della Sicilia.
Con questo post partecipo alla Giornata Nazionale del Cannolo Siciliano del Calendario del Cibo Italiano, di cui è ambasciatrice Tamara Giorgetti.
Andiamo a leggere, nella pagina dell'AIFB dedicata al Calendario, l'articolo che Tamara ha preparato, sarà pieno di informazioni, notizie e storie interessanti e sicuramente una bellissima ricetta.

Per i cannoli
165 g di farina
25 g di strutto a temperatura ambiente
25 g di zucchero
65 g di vino bianco dolce

Per la farcia:
500 g di ricotta di pecora
140 g di zucchero semolato
60 g di zucchero a velo
canditi
gocce di cioccolata
per completare
pistacchio tritato
zucchero a velo

olio di arachidi per friggere

Il giorno prima sgocciolare bene la ricotta, lasciandola in frigo, in colino, coperta, anche una notte intera.
Il giorno dopo montare con l'aiuto di uno sbattitore o a mano con la frusta la ricotta con gli zuccheri, unire le gocce di cioccolata e, se piacciono, i canditi a pezzetti.
Nella planetaria, velocità 1, impastare farina, strutto, zucchero e vino, lavorare per 5 minuti. Avvolgere la pasta in una pellicola, lasciarla riposare in frigo almeno 30 minuti.
Al termine del riposo stendere l'impasto sottile, ritagliare dei dischi, 7 – 8 cm di diametro per i mignon, 12 – 14 per i cannoli veri e propri.
Avvolgere ogni disco sulle forme tubolari leggermente unte, bagnare la chiusura con poco albume, chiudere i cannoli.
Scaldare l’olio e friggere 3-4 cannoli alla volta. Sistemare i cannoli man mano che si scolano su carta da cucina, lasciarli raffreddare, estrarre le forme tubolari quando saranno ben raffreddate ed eventualmente riutilizzarle per friggere altri cannoli.
Trasferite la crema di ricotta in un sac à poche con bocchetta tonda piccola e riempire i cannoli.
Completare con granella di pistacchio e zucchero a velo.
La ricetta è presa qui.


http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/ 

https://it.wikipedia.org/wiki/Cannolo#cite_note-libero.it-4 che cita Alberto Denti di Pirajno, Siciliani a Tavola, Longanesi &C
http://www.esplorasicilia.com/blog-sicilia/ricette-di-cucina-siciliane/cannoli-siciliani.php che cita Alberto Denti di Pirajno, Siciliani a Tavola, Longanesi &C

13 commenti:

  1. Ciao Anna grazie di aver contribuito alla nostra giornata dei cannoli siciliani, saluti cari

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    1. Tamara carissima, grazie a te per l'ospitalità 😊

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  2. Buonissimi Anisja, hai ragione quante storie e racconti si trovano dietro ad un piatto come questo! Non sapevo che fosse originario di Caltanissetta. Ciao!

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  3. Questi li adoro, sono irresistibili, complimenti!!!!

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  4. Che belli!! Nonostante non vada matta per la ricotta ovina i cannoli mi hannno conquistato!

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    1. Anch'io avevo delle perplessità sulla ricotta di pecora, soprattutto sul fatto ai miei figli potesse non piacere. I primi che ho fatto erano con la ricotta vaccina che però manteneva poco la consistenza. Questi fatti con la ricotta di pecora sono andati a ruba, tanti secoli di elaborazione serviranno pure a qualcosa :-)

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  5. Ciao Anna bello il tuo post dedicato a questo magnifico dolce. Un abbraccio

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    1. Grazie Walter, un magnifico dolce, da replicare presto, un abbraccio

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  6. Penso che non avrò mai il coraggio di replicarli in casa ma ti ammiro tantissimo..i tuoi hanno un aspetto fantastico e goloso :-P Complimenti!!!

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  7. Consuelo, sapessi ... li ho rifatti tre volte prima di ottenere un risultato fotogenico :-) erano bruttini ma buoni, abbiamo preso almeno tre chili in 4 :-)
    Buona serata, un abbraccio

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  8. uno dei dolci più deliziosi che si possano addentare...
    me li concedo ben di rado, ma li apprezzo moltissimo

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