Confesso di
non essere molto ferrata sul futurismo, sapete com'è, gli ultimi
argomenti del programma che difficilmente possono essere oggetto per
una prova scritta un po' si trascurano … almeno ai paleolitici
tempi del mio esame di maturità.
Ben mi sta,
il Calendario me l'ha assegnato … non ha studiato a sufficienza,
faccia ripetizione, lei!
Al futurismo
sono arrivata attraverso la caprese che pensavo fosse un classico
della cucina napoletana, la mangio da sempre, e invece ho scoperto
essere un piatto della cucina futurista.
Ecco, la
cucina futurista proprio mi mancava, vedi perché bisogna fare il
Calendario :-)
Fino
ad ieri parlavamo dell'arte “cucinaria” di Petronilla, ora
dobbiamo fare i conti con la “rivoluzione cucinaria” di
Marinetti.
All'alba del
Novecento, il secolo del nuovo, la constatazione dei grandi mutamenti
sociali e tecnologici in atto e la consapevolezza di nuove,
imminenti, trasformazioni, si espresse in un'ansia di innovazione, di
rottura, un drastico, forse e plateale, cambiamento delle forme
espressive tradizionali per adeguarle l'accelerazione imposta dal
dinamismo, dalla velocità, dei tempi moderni.
Quest'esigenza
di innovazione si esprimeva in tutti i campi, arte, letteratura,
musica, teatro, danza e …. cucina.
Anche nella
cucina bisognava rompere i ponti col passato, almeno questo
postulava il “Manifesto della cucina futurista” pubblicato nel
1931 da Tommaso Filippo Marinetti.
Bisognava
preparare “una
agilità di corpi italiani adatti ai leggerissimi treni di alluminio
che sostituiranno gli attuali pesanti di ferro legno acciaio”
attraverso, tra l'altro “l'abolizione
della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana”,
“l'abolizione della forchetta e del coltello per i complessi
plastici che possono dare un piacere tattile prelabiale” e “la
creazione dei bocconi simultanei e cangianti”.
Della
cucina futurista fu redatto un manuale, appunto La cucina futurista, con tanto di ricette dalle
denominazioni innovative: “paradosso primaverile”, “antipasto
folgorante”,“profumi prigionieri”, “come una nuvola”,
parole in libertà” e lo stesso Marinetti per un breve periodo di
tempo aprì un ristorante futurista.
E
la caprese?
Non
è una ricetta del manuale, pare che sia stata elaborata nelle
cucine del Grand Hotel Quisisana di Capri, che in quel periodo
ospitava Marinetti, proprio per una cena futurista, prendendo forse
ispirazione da un'insalata comunemente consumata dagli isolani
durante il periodo estivo.
Un
“ boccone simultaneo e cangiante” dalla “forma geometrica e
agile” e sicuramente non “amidaceo” e, soprattutto,
estremamente buono, chi sa con quale innovativa denominazione fu
presentata!
Che
dalle cene futuriste la caprese sia poi passata agli spuntini
miliardari di re Farouk, e, passando per le nostre tavole, nelle
cucine dei ristoranti di tutto il mondo a rappresentare il made in
Italy è ancora un'altra storia ….
Quella che
vi presento oggi è una variazione della classica caprese che ho
assemblato in lasagna come un freschissimo piatto unico estivo.
Con questo
post partecipo alla Giornata Nazionale della Caprese del Calendario del Cibo Italiano AIFB, ambasciatrice Lucia Melchiorre. Nella pagina dedicata al Calendario notizie, curiosità e bellissime ricette.
lasagne
di semola di grano duro di Gragnano (ho usato una monoporzione)
bocconcini
di mozzarella
pomodorini
ciliegini
basilico
zucchero
sale
aglio
a pezzettini
peperoncino
tritato
origano
olio
extravergine di oliva
Sciacquare
i pomodorini, tagliarli a fettine non troppo sottili. Sistemare le
fettine su una teglia coperta di carta da forno, salare, polverare
con aglio, origano, peperoncino, basilico tritato e un pizzico di
zucchero, completare con olio extravergine di oliva.
Cuocere
a 200° in forno ventilato per circa 20 minuti.
Tagliare
i bocconcini di mozzarella a fette piuttosto sottili, coprire.
Lessare
le lasagne in abbondante acqua salata, scolarle a cottura, sistemarle
su un telo da cucina, lasciare raffreddare.
Stratificare
sistemando su ogni strato di lasagna le fettine di mozzarella ben
scolate e, sulla mozzarella, i pomodorini confit, un pò di olio dei
pomodorini e qualche foglia di basilico, continuare, creando 4 - 5
strati di lasagna, completare con pomodorini confit e foglie di
basilico .... enjoy!
Per il post mi sono documentata qui:
http://www.treccani.it/enciclopedia/futurismo/
https://it.wikipedia.org/wiki/Futurismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_della_cucina_futurista
http://www.irre.toscana.it/futurismo/opere/manifesti/cucina.htm
http://www.archeo900.com/index.php?option=com_content&view=article&id=56&Itemid=67
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/personaggi/La-Cucina-Futurista-di-Marinetti.html
http://www.vesuviolive.it/cultura/84047-cenni-storici-e-ricetta-dellinsalata-caprese-semplice-facile-e-gustosa/
http://mangiarebuono.it/i-sapori-e-i-colori-dellitalia-nellinsalata-che-ha-conquistato-il-mondo/
interessantissimo!!! non avevo idea delle origine "colte" della Caprese. Bravissima mia cara nel sintetizzare tante informazioni utilissime e brava nella presentazione del piatto!! buona settimana!!
RispondiEliminami sono aggiunta ai tuoi lettori fissi.
interessantissimo!!! non avevo idea delle origine "colte" della Caprese. Bravissima mia cara nel sintetizzare tante informazioni utilissime e brava nella presentazione del piatto!! buona settimana!!
RispondiEliminami sono aggiunta ai tuoi lettori fissi.
Complimenti, bellissimo post e davvero originale la tu versione di caprese!
RispondiEliminaCiao Anna. Grazie per il tuo contributo a questa giornata! :-)
RispondiEliminaComplimenti Anna per questa raffinata versione di caprese! Bravissima :)
RispondiEliminaWow Ani, che bellissimo post e che splendida ricetta! Ottime anche le tue panelle di ieri, un bacione :)
RispondiEliminaUna ricetta da leccarsi i baffi!
RispondiEliminache ideona, mi hai fatto venire una fame pazzesca, troppo deliziose!!!!!!Baci Sabry
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