Pasqua è alle porte, ormai ci siamo, è tempo di lievitati ....con la primavera la vita torna a rifiorire, dopo l'inverno e il tempo di quaresima, tutto sboccia, lievita, cresce ....
Nella tradizione contadina questo era tempo di festa, i nostri antenati, sentivano forte il legame con la terra, con la vita, e, molto più di noi, la necessità di festeggiare la rinascita della natura con tutte le sue implicazioni e conseguenze.
La rinascita, la nuova vita, va celebrata degnamente con alimenti simbolici, ricchi e nutrienti, che proprio in primavera divengono, nuovamente e più facilmente disponibili, farina, uova, formaggio, insaccati .... questa è l'origine dei pani lievitati di Pasqua.
Tra questi il Tortano "un enorme tarallo, soffice e robusto ... dentro il quale una prodiga mano a sparso ciccioli e formaggio a dadini, pepe e salame tagliuzzato", un tripudio di ingredienti avvolto in una ricca pasta di pane.
Oggi il Calendario del Cibo Italiano inizia i festeggiamenti di Pasqua, è la Giornata Nazionale del Tortano, nell'articolo della nostra ambasciatrice Maria Di Palma notizie, storia e tradizioni sul Tortano e fantastiche ricette.
Con questo post contribuisco alla Giornata Nazionale del Tortano del Calendario del Cibo Italiano AIFB.
impasto
½ litro di acqua
600 g. di farina 00 + 300g. di farina manitoba
30 g. di sale
1 pizzico di lievito di birra (3 g.)
250 g. di lievito madre dopo 3 o 4 ore dal rinfresco
120g. di strutto
ripieno
150g. di prosciutto cotto
150g. di pancetta
150g. di mortadella
150g. di salame
150g. di fontina
150g. di provolone dolce
100g. di cicoli
pecorino grattugiato per spolverare
sugna per ungere
pepe
Sciogliere il lievito di birra nell’acqua fredda. Unire il lievito madre, iniziare ad impastare nella planetaria, frusta a gancio, velocità 2. Dopo qualche minuto unire la farina, il sale e la sugna. Lavorare a velocità 2 per 15 minuti, poi a velocità 3 per 3 minuti, l’impasto sarà ancora morbido ma incordato. Adagiare l’impasto sulla spianatoia spolverata di farina, formare un panetto facendo ruotare l’impasto sui palmi delle mani, far riposare coperto per ½ ora. Al termine, stendere nuovamente con le dita, praticare le doppie pieghe, formare un panetto facendo ruotare l’impasto sui palmi delle mani, far riposare coperto per ½ ora. Dopo quest’ultimo riposo, riprendere l’impasto e stenderlo ancora con le dita, praticare le doppie pieghe, formare di nuovo un panetto facendo ruotare l’impasto sui palmi delle mani.
A questo punto le strade sono due, o si lascia a lievitare coperto (in
primavera o in estate a temperatura ambiente, d’inverno nel forno con la
lucetta accesa) per 6 ore o si mette in frigo (anche per 48 ore),
sempre coperto. Io preferisco la lievitazione naturale, e, quando questa
non è possibile, almeno la lunga maturazione, così ho scelto
quest’ultima opzione.
Trasferire l’impasto in un capiente contenitore, coprire con pellicola e
passare in frigo (anche per 48 ore). Per questioni organizzative di
solito non prolungo questo riposo oltre le 36 ore (preparo l’impasto la
sera e lo lascio in frigo fino mattina del secondo giorno). Il giorno
della preparazione lasciare l’impasto, ancora coperto, a temperatura
ambiente per 8 ore (2 perché ritorni a temperatura, 6 perché maturi).
Capovolgere l’impasto su una spianatoia spolverata di farina stendere
con le dita, praticare le doppie pieghe, formare un panetto facendo
ruotare l’impasto sui palmi delle mani. Lasciare riposare coperto per
mezz'ora. Mettere da parte un pezzetto d’impasto che servirà per la
decorazione e stendere di nuovo delicatamente con le dita formando un
rettangolo di circa 50 cm x 40 cm. Ungere di sugna, spolverare di pepe,
coprire con il ripieno (le dosi di ripieno sono, ovviamente, indicative a
noi piace molto ricco), spolverare col pecorino grattugiato.
Arrotolare stretto cercando di far uscire tutta l’aria, allungare quanto possibile, formare una grossa ciambella.
Adagiare nella teglia per tortano (25 cm diametro inferiore, 32 cm
diametro superiore) unta di sugna, decorare infilando 4 uova sul
tortano, posizionate sui bordi, e ricoprendole con due pezzettini
d’impasto a mò di croce.
Lievitare coperto in forno con la luce accesa e pentolina d’acqua a
bollore (26° – 28°) per almeno 6 ore o, anche di più. Infornare quando
ha di gran lunga superato il bordo dello stampo.
Preriscaldare il forno a 180°, ungere di olio o sugna il tortano (io ho
preferito semplicemente inumidire leggermente la superficie con acqua).
Cuocere in forno statico a 180°per 1 ora e ¼ , 1 ora e ½ , controllare la cottura.
La ricetta è di Antonino Esposito
La definizione del tortano come enorme tarallo è di Mario Stefanile "Partenope in Cucina", citato qui.
La ricetta è di Antonino Esposito
La definizione del tortano come enorme tarallo è di Mario Stefanile "Partenope in Cucina", citato qui.
Questa ricetta della tradizione mi ha sempre affascinato..quando lo vedo in giro in web vuol proprio dire che la Primavera è alle porte :-)
RispondiEliminaSplendida la tua versione, complimenti!
CHE VERSIONE MAGNIFICA, EH GIA' ORMAI MANCA POCO A PASQUA E IL TEMPO NON E' MAI SUFFICIENTE PER PROVARE TUTTO, HAI FATTO BENE A PENSARE GIA' A COSA METTERE SULLA TAVOLA PASQUALE!!!BACI SABYR
RispondiEliminaUffff hace mucho que no veía esta hornada de pan cuanto me alegro!porque esta muy bueno!!!.
RispondiEliminaUn abrazo
Bellissima esecuzione di una ricetta per me nuova!
RispondiEliminaComplimenti!
Bellissima esecuzione di una ricetta per me nuova!
RispondiEliminaComplimenti!
una meraviglia...buonissimo!
RispondiEliminabacioni
simona
Grazie per il tuo contributo. La tua interpretazione sembra davvero buonissima. Buona giornata. Maria Di Palma
RispondiEliminaBellissima la descrizione dell'enorme tarallo pieno di roba! Hai ragione, molto calzante!
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