Eccomi!!!!
Partecipo
per la prima volta all'MTChallenge, onestamente con una certa
soggezione, con quale preparazione bisognerà misurarsi? …. italiana,
internazionale? … qualche ingrediente particolare su cui meditare?
inaspettatamente non mi sposto di un millimetro neppure mentalmente,
e per questo, a maggior ragione, mi rendo conto della difficoltà,
siamo in Campania.
Campana è
la straordinaria Antonietta che ha vinto la sfida proposta da Annalu e Fabio, anch'essi campani,
con quel favoloso cheesecake caprese, mentre l'oggetto del contendere
è solamente l'icona mondiale della napoletanità, la pizza.
Hai detto
niente … impasto, lievitazione, stesura e cottura …. generazioni
e generazioni di pizzaioli che si sono tramandate l'Arte … Totò ….
Sophia Loren …. il Vesuvio … la fila davanti a Di Matteo … la
pizza “chiata a libretto” …. miti che incombono, torreggiano
davanti a me … come si fa? non si ci improvvisa pizzaioli!
Per fortuna
c'è Antonietta che ha studiato per noi e ci ha dato la chiave per
realizzare, in casa e a tutte le latitudini, la migliore delle
oneste pizze casalinghe.
Ecco
la prima lezione pratica, MTC è scuola, ci mette alla prova su
quello che non sappiamo fare, così impariamo :-)
Per un
appuntamento così importane bisognava muoversi per tempo e nel week
end, per dedicare all'impasto tutta la cura e le attenzioni che
meritava …
Ecco
l'impasto prima della lievitazione
la pizza
la fetta
Sembrerebbe
tutto bene, ma ...
Stavo
preparando il post quando, mi sono resa conto di non avere la foto
dell'impasto steso.
Mannaggiaamechevadosempredifretta!!!!
Avevo letto
delle tre fotografie necessarie ma l'impasto steso in teglia l'avevo
proprio dimenticato, resettato, le pizze le avrei cotte nel fornetto
a cappa quindi non andavano in teglia, ergo informazione eliminata,
addio prova?
Ma no …
le pizze si rifanno, ecco cosa significa muoversi per tempo :-)
Una
settimana dopo, questa volta sfruttando la presenza di mio marito per
realizzare anche una specie di passo a passo, vediamo che ho
combinato ….
La ricetta è
quella della pizza al piatto con impasto a mano e lievitazione
diretta di Antonietta Golino che trovate nel suo blog La trappola Golosa e che riporto per come l'ho realizzata, cioè integralmente.
450 g di
farina tipo 00 per pizza W 240 - 260
250 ml di
acqua
12 g di sale
1 g di
lievito di birra
per
completare
300 ml di
passata di pomodoro home made
un pugno di
pomodorini datterini
aglio
tagliato a fettine
origano
sale
olio
extravergine di oliva
basilico
Misurare
l’acqua, versarla in una ciotola, prelevarne una piccola quantità
in due tazzine differenti: in una sciogliere il sale, nell’altra il
lievito di birra.
Versare il
contenuto con il lievito di birra nella ciotola con l’acqua e
iniziare ad aggiungere gradualmente e lentamente la farina setacciata
a parte, incorporandola man mano all’acqua, poi, finita la farina,
aggiungere il sale sciolto in acqua, continuare ad amalgamare.
Impastare a mano, nella ciotola per circa 10 minuti, fino a
raggiungere il “punto di pasta”, che, da quello che ho capito,
dovrebbe essere il momento in cui l'impasto, ancora morbido e umido,
si stacca dalle pareti della ciotola.
Ribaltare
sul piano da lavoro e lavorare non meno 20 minuti.
Al termine
l'impasto risulterà morbido ma elastico, incordato, trasferirlo, in
una ciotola di vetro o porcellana, sigillare con pellicola per
alimenti e lasciare lievitare per 2 ore.
Procedere
alla staglio a mano, (per lo staglio ho visto qui) ricavando 4
panetti.
Sistemare i
panetti su un telo non infarinato. Lasciare lievitare, coperto, per
altre 4/6 ore a una temperatura di 25°C. I miei come vedete erano
ampiamente giunti a lievitazione dopo circa 4 ore e mezza, forse ho
aspettato anche troppo.
Stendere un
panetto alla volta, lasciando coperti gli altri, su un ripiano
spolverato con farina (la spolveratura è importante) percuotendolo,
questo è la definizione del movimento, dapprima con le mani, quasi
fosse un tamburo, quindi allargandolo con le mani dal centro verso il
bordo sul piano, ruotando di 1/4 e ripetendo il movimento dal centro
verso il bordo fino a completare la rotazione, infine allargandolo,
in aria con le mani dal centro verso il bordo e contemporaneamente
cercando di far roteare la pasta.
Almeno
questi sono i gesti che compie il mio pizzaiolo di fiducia che ho
memorizzato e cercato di replicare.
Per la
cottura ho usato un fornetto a cappa e condito la pizza direttamente e
velocemente sul fornetto.
Ho preparato
la mia preferita, la napoletana la più antica e semplice e, per questo, buona.
Versare la
passata in una ciotola, condire con olio e sale, mescolare.
Lavare i
pomodorini, tamponarli delicatamente, tagliarli a filetti salarli
leggermente.
Versare due
- tre cucchiai di passata condita sulla pizza spalmarla con il fondo
del cucchiaio uniformemente lasciando libero il (futuro) cornicione,
completare con l'aglio a fettine e i filetti di pomodoro, secondo i
gusti, e una spolverata di origano.
Fuori dal
forno decorare con una fogliolina di basilico.
Ed ecco qua:
Impasto prima della lievitazione
Impasto steso in teglia prima della farcitura
Pizza
Fetta
Pizza chiata a libretto
Pizzaiola
finita!
Nel senso
più drastico dell'espressione :-)
La
differenza che vedete tra la prima e la seconda pizza è dovuta al
diametro, la prima era più piccola, si vede, nella seconda ho
cercato di rispettare i 22 cm del disciplinare, certo non sono stata
col metro in mano ….
Con questo post partecipo all'MTC n. 58