Cosa
si può organizzare di meglio per festeggiare un compleanno?
Mica
una cosa qualsiasi?
Per celebrare una grande ricorrenza ci vuole un gran festeggiamento!
Oggi
ricordiamo un compleanno importante quello di una di noi, la nostra
Maestra, Petronilla.
Petronilla
è uno pseudonimo, leggero e autoironico, oggi diremmo un avatar, dietro al quale si cela l'attività di comunicatrice, foodblogger
ante litteram, di Amalia Moretti Foggia.
Ma
chi era Amalia? Non certamente una qualunque donnetta come si
rappresentava alle sue amichette.
Medico per
vocazione, terzo medico donna in Italia, primo specializzato in
pediatria, lavorò tutta la vita presso una struttura di pronto
soccorso gratuito,
mamma, moglie, padrona di casa, comunicatrice per passione,
giornalista, unica donna nella redazione del Corriere della Sera,
quante donne era Amalia! quante di noi!
Come
Petronilla, Amalia tenne per quasi 20 anni una popolarissima rubrica
di cucina sulle pagine della Domenica del Corriere, pubblicando anche
numerosi libri, ora quasi introvabili, e soprattutto accompagnando,
tra una chiacchiera, una confidenza, un consiglio e una ricetta le
lettrici, le sue amichette,
dai piccoli grattacapi dell'economia familiare ai difficili tempi di
guerra sempre con delicatezza, attenzione ed empatia.
Amalia
ha dato tanto alle sue amichette
e ha dato tanto anche a noi e tanto ancora abbiamo da imparare dalla
nostra Petronilla!
Oggi
la vogliamo festeggiare a modo nostro, a modo suo, molto mangiando
pubblicando e condividendo le sue ricette.
Ma
la sorpresona più grande è il contest ideato dalla nostra
Petronilla/Alessandra che ci ha sfidato e si è sfidata in una
mission
impossible,
preparare un pranzo per due persone spendendo meno di tre euro.
Quale
miglior omaggio per la nostra Amalia che nel corso della sua attività
di comunicatrice si è tanto prodigata per alleviare la difficoltà
del vivere delle sue amichette,
come una qualunque
donnetta, con
una parolina, un espediente, una ricetta, insegnando a risparmiare
cucinando bene e in maniera nutrizionalmente equilibrata.
Per
il contest ho immaginato un pranzetto all'insegna di Petronilla
realizzato tutto con sue ricette e strutturato come un suo
desinaretto con una minestra, una pietanza e un dolce fine pasto che
potesse servire non solo da piacevole confortino ma anche ad
equilibrare il valore nutritivo del pasto oltreché
a colmare ogni possibile eventuale vuoto con un prelibato riempitivo.
Minestra
Riso
e prezzemolo
Niente
di straordinario in questa mia ricetta; niente di supersquisito e di
assai costoso; solamente un modesto, ma saggio, e molto pratico,
insegnamento per quelle (e sono tante!) che possiedono un repertorio
cucinario che loro permette di variare abbastanza nelle pietanze, ma
di variare però molto poco nelle minestre, cioè nel piatto ch'è
pur la base, il caposaldo, d'ogni nostro pasto!
È
appunto a queste che io voglio suggerire: il primo giorno nel quale
non avrete in casa né brodo, né lardo, - e specie se quello sarà
giorno di magro, - comperate, se di 6 è la famiglia, 1 cipolletta, 1
patata, e 2 manciate di prezzemolo.
Al
prezzemolo togliete i gambi e tritate le foglioline (ma non
eccessivamente minute) con la mezzaluna; e, con il coltello,
affettate fine fine la piccola cipolla, e non tanto fine la patata.
Mettete
a fuoco la pignatta della minestra giornaliera con 4 cucchiai d'olio
d'oliva e la cipolla; tosto la cipolla imbruna, unite il prezzemolo e
la patata; mentre il prezzemolo andrà ancora schioppettando, unite
anche un cucchiaino colmo di salsa di pomidoro, sciolta in 1/2
bicchiere d'acqua; date una mescolata; e fate lentamente consumare.
Quando
mancheranno poco più di 20 minuti all'ora del desinare, versate
nella pignatta acqua nella quantità del giornaliero brodo (cioè, di
circa 2 mestoli per persona); salate; e tosto l'acqua avrà raggiunto
il suo pieno bollore, versate anche il riso ben ben mondato ma non
mai lavato (2 cucchiai per persona se il riso sarà di qualità
vialone, 3 se non sarà vialone); non coprite mai la pignatta con il
suo coperchio; date, di tratto in tratto, una mescolata; unite, dopo
15 minuti da che il riso bollirà, 2 cucchiai di parmigiano o di
reggiano trito e un cucchiaino colmo di burro; e quando il riso sarà
cotto e, secondo il gusto, più o meno al dente (quando bollirà,
cioè, da 22-25 minuti se vialone e de 15-17 se non sarà vialone)
versate la minestra nella zuppiera e recate in tavola.
Non
vi ho detto?
Per
nulla straordinaria la mia ricetta d'oggi! Quella, cioè, di una
semplice minestra ma che, però, è lesta a fare, di poca spesa, di
gusto veramente gustoso; e… quanto spesso una “buona minestra”
casalinga è più apprezzata di un piatto costoso e complicato! E
questa mia d'oggi è appunto la ricetta di una di quelle “buone
minestre” delle quali ognuno sempre dice: “Qual saporita minestra
è mai questa d'oggi!”.
Pietanza
Asparagi
al prosciutto
Quando,
di primo mattino, la cognata mi fa il grande onore di una sua visita,
posso esser certa, ch’è per portarmi una delle sue ricette, sempre
complicate!
Infatti,
proprio stamane, ella mi è piombata in casa, e…
-
Non offenderti, cara (m’ ha detto) ma proprio ieri, mentre andavo
sfogliando il grosso pacco delle mie ricette cucinarie, me n’è
capitata sotto gli occhi una della quale mi ero ormai scordata;
quella di un vero piatto speciale da farsi cogli asparagi. Di colpo
ho allora pensato a te ed alle fedeli amiche tue; e, dato che questa
è la stagione degli asparagi… se ti degni… la ricetta, eccola
qua.
Comprare
prosciutto crudo, affettato con la macchina, a fette larghe.
Scegliere
asparagi belli; tagliarne alla stessa lunghezza di sei o sette
centimetri tutte le parti mangiabili; lavarle; cucinarle (non troppo)
in acqua salata, scolarle.
Avvoltolare,
in ogni fetta di prosciutto, cinque o sei di quegli asparagi e
appuntare con stecchini.
Sciogliere,
in una piccola casseruola fonda, del burro.
Imburrare
un tegame di rame o, meglio ancora, di porcellana o di terra che
sopporti il forno.
Immergere,
uno alla volta, gli involti nel burro fuso dentro la piccola
casseruola.
Disporli
subito, di mano in mano e per bene, nel tegame imburrato.
Cospargerli
di buon parmigiano grattugiato.
Infornare
il tegame, fino a che il parmigiano apparirà tutto quanto fuso.
Versare
sopra, il burro rimasto nella casseruola dopo di averlo, riscaldando,
un po’ imbrunito.
Servire.
La
ricetta è questa; ed io, che oggi stesso l’ho eseguita, debbo
convenire che un suo gusto speciale il piatto veramente lo ha. Ma…
costano gli asparagi; costa il prosciutto; costa il burro; costa il
parmigiano, sì che il piatto della cognata ha, oltre a un suo gusto,
anche un suo costo veramente speciale!
Fine
pasto
Coppe
con lattemiele di mele (ghiacciate)
A
un fine pranzo, a una festicciola pomeridiana, a un gran ricevimento
serale, vuoi – e in qualunque stagione dell'anno – presentare
piccole coppe ricolme di una certa crema ghiacciata che, pur avendo
un aspetto lussuoso, verrà a costare proprio pochetto; che con la
sua apparenza d'invernale lattemiele farà stupire, specie
nell'estate, tutti quanti e per il suo sapore veramente stranetto,
farà rimanere tutti proprio perplessi? Vuoi? Ebbene, t, avverto che
solo se ti sentirai di poter disporre di tanta costanza e di tanta
pazienza nello sbattere e risbattere, solo allora potrai accingerti
all'impresa, altrimenti vi dovrai assolutamente rinunciare. E così,
se ti sentirai di poter fare ….
Poni
in forno, per dieci coppe, mezzo chilo di mele possibilmente renette,
e per venti coppe cuocine un chilo, Setacciale raccogliendo il
setacciato in un recipiente di terraglia ben capace. Unisci al
setacciato un albume scarso e 100 grammmi di zucchero per dieci
coppe; 2 albumi scarsi e 200 grammi di zucchero se le coppe saranno
venti.
In
ambiente possibilmente freddo e con l'apposito strumentino e dopo
aver guardato l'orologio comincia a sbattere il setacciato, Sbatti
sempre nello stesso senso e senza mai smettere (la crema in
formazione un po' s'imbiancherà). Sbatti e sbatti (e la crema più
s'imbiancherà e più anche si rassoderà). Sbatti, sbatti, sbatti (e
la crema sempre più s'imbiancherà e rassoderà e anche aumenterà).
Sbatti,
sbatti, sbatti e sbatti e quando le lancette dell'orologio ti avranno
detto che da un'ora non hai cessato di sbattere … quando anche la
crema sarà enormemente aumentata … distribuiscila nelle coppe,
impiantavi sopra una rossa ciliegina candita, serba al fresco (fino
al momento di presentarlo) il vassoio con sopra allineate le tazze e
così …
Con
una spesa veramente piccolina, ma con uno sbattimento veramente
eterno un effetto veramente grandioso e all'assaggio prima lo stupore
e, poi un plauso entusiastico e generale.
Per questa
colazionona sciccona ho speso meno di tre euro utilizzando:
120 g di riso
carnaroli, in questo periodo in offerta al supermercato sotto casa a
1,37 euro al chilo.
1 patata piccola che
avevo in dispensa.
1 fetta di cipolla
pure dalla dispensa.
1 cucchiaio
abbondante di parmigiano.
1 manciata di
prezzemolo raccolta personalmente dai vasi che ho sul balcone di
casa.
qualche cucchiaino di passato di gambi di asparagina
250 g di asparagina
comprata a 4 euro al chilo.
2 fette di
prosciutto crudo che stazionavano in frigo 30 – 40 grammi, sempre al
super sotto casa il primo prezzo per il prosciutto crudo è 18 euro
al chilo.
2 cucchiaini di
parmigiano
1 noce di burro
250 g (peso netto
una volta mondate) di mele gloden acquistate a 0,61 euro
mezzo albume
50 g di zucchero
E questo è tutto
:-)
I festeggiamenti
continuano sul Calendario, buon appetito!