Il runebergintorttu
è un dolce tradizionale finlandese che prende il nome dal poeta
Johan Ludvig Runeberg, autore del testo dell'inno nazionale
finlandese, Maamme.
Le
origini di questo dolce si perdono nell'aneddotica popolare, pare che
Runemberg avesse chiesto alla moglie di preparargli un dolce,
purtroppo dispensa era pressoché vuota. Così la moglie, volendolo
comunque accontentare, decise di realizzare il dolce usando i pochi
ingredienti che aveva in casa, farina, pangrattato, briciole di
qualche biscotto, mandorle, zucchero, uova e un po' di marmellata,
pare prendendo ispirazione da una torta che all'epoca si preparava in
una panetteria di Poorvo, il paese in cui vivevano.
Al
poeta questo dolcetto sarebbe piaciuto talmente che, da allora volle
consumarlo ogni giorno, a colazione. Immagino con grande felicità
della moglie :-).
Nacque
così il runebergintorttu.
Quali
siano sue le origini, comunque, la ricetta del unebergintorttu fu
pubblicata per la prima volta nel 1850 proprio in un libro dalla
signora Runemberg che insieme a consigli pratici per la gestione
della casa raccoglieva anche le sue ricette.
Nel
tempo questi pasticcini sono passati dalla tavola del poeta alle
vetrine dei caffè divenendo il piatto tipico di Poorvo, dove sono
consumati tradizionalmente da gennaio fino al giorno in cui si
festeggia il compleanno di Runeberg, il 5 febbraio, e, comunque, si
trovano durante tutto l'anno anche sotto forma di souvenir che
richiamano la forma delle tortine.
I
dolcetti sono fantastici, morbidi, umidi, speziati, la pasta, che a
prima vista sembrerebbe biscottosa, tipo crostata, invece è soffice
ma consistente, quasi sbriciolosa, non eccessivamente dolce
perfettamente in equilibrio con il topping caratterizzato dalla nota
acida della marmellata enfatizzata dalla glassa al limone, insomma,
una meraviglia.
Nel
web qualcuno consiglia di inumidirli con il punsch o rum prima di
decorarli. Potevo mai esimermi dal compito di provare le due
versioni? Così ne ho bagnati alcuni con qualche cucchiaio di rum
e, sorpresa delle sorprese …. bagnati sono ancora più buoni,
infatti, il liquore non appesantisce il tortino inzuppandolo, ma
svanisce, rendendolo solamente più fresco, succulento ed aromatico.
Ovviamente
esistono moltissime versioni del runebergintorttu (vedi qui, qui, e
qui) ho scelto una ricetta tratta dal Culinary Porvoo che ho
trovato qui con delle piccole varianti suggerite dalla lettura delle
altre ricette.
100 g di
burro
1 dl (105
g. circa) di zucchero di canna
1 uovo
50 g di
mandorle tritate finemente
1 dl e ½
(182 g. circa) complessivo di pangrattato addizionato da 4
pandizenzero triturati finemente
1 dl e ½
(116g. Circa) di farina bianca
1 cucchiaino
di lievito in polvere
1 cucchiaino
di cardamomo tritato
1 dl di
panna da montare + 2 cucchiai
marmellata
di fragole
zucchero a
velo q.b.
succo di
limone q. b.
1 albume
rum per
bagnare (se piace)
Mescolare
gli ingredienti secchi. A parte, nello sbattitore, montare a crema il
burro ammorbidito e lo zucchero. Sempre continuando a montare unire
l'uovo e gli ingredienti secchi e, infine, la panna eventualmente
aggiungendone ancora qualche cucchiaio fino ad ottenere un impasto
denso ma morbido (io ne ho aggiunti 2). Trasferire l'impasto nei
pirottini di carta avendo cura di riempirli quasi fino all'orlo (i
runebergintorttu sono belli alti) i posizionarli nello stampo per
muffins. Cuocere in forno statico, già a temperatura, a 200° per
circa 20 minuti. Sfornare le tortine e lasciarle raffreddare. Intanto
Preparare una glassa molto densa con zucchero a velo succo di limone
e albume.
Sistemare
in cima ad ogni tortina, un po' di marmellata, eventualmente formando
un piccolo incavo, formare intorno alla marmellata un anello di
glassa.
Per
la glassa ho preferito usare la mia solita glassa di albume perché
più consistente ed affidabile (dovevo fotografare), la ricetta
originale, però, prevede una glassa fatta solo con zucchero limone
e acqua. Quindi se non vi piace l'uovo crudo e non dovete
fotografare …..
Alcuni
ingredienti solidi sono misurati in decilitri, ho preferito
rispettare questo sistema di misurazione indicando tra parentesi
l'equivalente peso in grammi.
Ho
preferito sostituire allo zucchero semolato lo zucchero di canna
che, pare, sia più vicino come gusto e consistenza allo zucchero
grezzo usato all'epoca della signora Runemberg.