venerdì 23 settembre 2016

Una rosticciata campana per il Calendario Italiano del Cibo AIFB

 
La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberosum, una pianta erbacea originaria delle Ande. I conquistadores conobbero questo tubero proprio in Perù e lo portarono in Europa, cambiandogli nome da papa in patata, insieme a tante altre esotiche “prede” delle loro esplorazioni/spedizioni. 
Per quanto la patata rappresentasse per le popolazioni andine un alimento fondamentale, in Europa per molti secoli non fu considerata affatto un alimento, tutt'al più buona per gli animali, e trovò poca diffusione. Il tubero, dall'aspetto antiestetico e deforme, sembrava poco appetibile inoltre, essendo effettivamente ricco di solanina, se non opportunamente conservato e trattato, poteva realmente causare intossicazioni, da qui, probabilmente, pregiudizi e supersitizioni. Infine le papa portate dalle Americhe erano piante selezionate per la coltivazione in clima andino, in Europa davano raccolti scarsi ed inoltre risultavano insipide e poco appetitose. La resa non valeva l'impresa.
Solo a seguito dell'aumento della popolazione europea unita a una serie di carestie che interessarono l'Europa tra il '600 e il '700 cominciò ad affermarsi la coltivazione della patata per uso alimentare grazie anche al lavoro di agronomi, che certi del valore nutrizionale del tubero e della facilità e prolificità delle varietà opportunamente selezionate per le diverse tipologie di terreno, non esitarono a pubblicizzarne l'introduzione in agricoltura.
Fu dura vincere le resistenze, tante pubblicazioni ma anche trucchi e piccole astuzie, Parmentier, da agronomo, dovette addirittura improvvisarsi chef … la chiave era proprio nel gusto, bisognava trovare il modo di cucinarle in maniera appetitosa.
Negli anni a venire, poi,  ne abbiamo trovato  di ricette :-)
Tanto e tanto ancora sulle patate e la loro storia nel bellissimo articolo di Sara Bardelli del blog Qualcosa di Rosso, ambasciatrice della Settimana della Patata del Calendario del Cibo Italiano AIFB che trovate qui.
Questa che vi presento è una ricetta tipicamente settembrina
Tempo di piatti autunnali, caldi, sostanziosi, ritempranti.
Che c'è di meglio delle patate!
Una calda e rosticciata,  profumata di sedano novello, ci accoglie, insieme a una generosa fetta del più classico fiordilatte.
Un favoloso comfort food campano!

2 patate
sale
olio
sedano (meglio se novello)

Pelare le patate, tagliarle a fettine sottili, il più sottile possibile.
Trasferire le fettine in una capiente ciotola, condirle con sale, olio e sedano tritato mescolando bene.
Sistemare le patate in una padella antiaderente di circa 18 cm di diametro, chiudere con un coperchio. Cuocere a fuoco lento, se possibile su uno spargifiamme.
Quando la parte inferiore è bella croccante e dorata, con l'aiuto di un piatto o di un coperchio, girare. Cuocere allo stesso modo coperto e a fuoco lento anche l'altro lato fino a doratura.
Servire ancora caldo con una generosa fetta di fiordilatte o provola e, magari, una spolverata di parmigiano. 
Favorite! 
Per il post mi sono documentata qui: 

http://www.taccuinistorici.it/ita/news/moderna/orto-frutti/patata-e-Parmentier.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Solanum_tuberosum
https://it.wikipedia.org/wiki/Patata_(alimento)
 

http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/

3 commenti:

  1. che buono Anisja!adoro le patate!!!
    bacioni
    simona:)

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  2. Adoro le patate in qualsiasi modo anche solo bollite. Buona fine settimana.

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  3. Ciao carissima, riesco solo ora a commentare questo tuo graditissimo contributo! Hai proprio ragione, è un comfort food davvero eccezionale questa rosticciata: semplice e buonissimo come molti dei piatti che si riescono a preparare col nostro prezioso tubero :) grazie di cuore!

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