La pizza,
almeno nell'immaginario collettivo, rappresenta Napoli, un'immensa,
prelibata, rotonda e colorata icona commestibile.
Le sue origini sono antichissime, si perdono nel tempo se si considera che i primi pani prodotti dall'uono probabilmente erano schiacciati, di certo si sa che già i greci e i romani conoscevano e
preparavano dei pani schiacciati. Il termine pizza, già utilizzato
prima dell'anno mille, dovrebbe derivare dall'incrocio fortunato,
avvenuto a causa degli snodi della Storia, forse dalle parti di
Napoli, tra il termine pita di origine greca o, secondo alcuni, pinza
di origine latina, indicante pani schiacciati e infornati, con la
parola germanica, longobarda, pizzo indicante pezzo.
Dallo
scioglilingua multiculturale occasionato dalla necessità di
comunicazione e dall'appetito, che in qualsiasi lingua del mondo si
rende sempre intelleggibile …. pizzo pita …. pita pizzo ….
sarebbe nata LA PIZZA.
Oggi la
festeggiamo, quale occasione migliore, il Calendario del Cibo Italiano ha scelto proprio la festa di San Gennaro per ricordare
l'icona mondiale della napoletanità, nell'articolo delle nostre
grandissime ambasciatrici Cinzia Martellini Cortella e Maria Teresa Cutrone potremo leggere davvero tutto sulla pizza, non me ne perderò
una lettera, c'è tanto da imparare!
Io voglio
parlarvi di una pizza che si fa solo a Napoli, la pizza fritta,
antica come quella infornata, forse ancora più risalente, perchè
prescinde dalla disponibilità di un forno, semplice, economica,
accessibile ma non per questo meno prelibata, anzi forse di più, il
fritto è più buono!
Alla festa
della pizza non poteva mancare la pizza fritta.
Poverella
lei, nasce in casa, è la mamma che frigge un po' di pasta cresciuta,
lievito, acqua, farina, e tanto olio di gomito, per i figli, quando
può l'arricchisce … una spolverata di formaggio, un po' di
basilico, poi il pomodoro …. o la chiude riempiendola … due
alici … un po' di ricotta e una foglia di limone e, magari, quando
ci sono due cicoli, il più economico tra gli insaccati.
Cibo di
donne, di mamme, che per arrotondare il ménage familiare friggono in
strada e vendono a ogge a otto ... la ricordiamo o no Sophia Loren? :-)
La
pizza fritta è un'opera d'arte.
Intorno
a porta nolana ancora alla fine degli anni '80 c'erano delle vecchine
che friggevano in strada manovrando con sapenza mestoli e schiumarole
purtroppo non mi sono mai fermata ad assaggiare quelle che non sapevo essere le ultime pizze fritte, troppo giovane ed inesperta allora,
adesso figuratevi :-)
In
compenso qualche anno fa ho seguito un corso sulla pizza fritta da un
bis bis nipote d'arte, Salvatore di Matteo, in qualche modo mi sono
rifatta :-)
Con
questo post partecipo alla Giornata Nazionale della Pizza, San Gennaro del
Calendario del Cibo Italiano AIFB di cui sono ambasciatrici due
grandissime esperte di lievitati Cinzia Martellini Cortella del blog Cindystar e Maria Teresa Cutrone del blog De gustibus itinera che ci
spiegheranno sicuramente tanto sulla pizza napoletana regalandoci
bellissime ricette che non vedo l'ora di leggere.
1
litro d'acqua
1600
/1800 g. di farina 00
60
g. di sale marino
3
grammi di lievito di birra
ricotta
di latte vaccino
provola
fresca
cicoli
di testa affettati e tritati
passata
di pomodoro
sale
e pepe
In
una ciotola versare l'acqua, far sciogliere il sale, versare metà
della farina, iniziare ad impastare, unire il lievito, continuare a
lavorare versando man mano la restante farina (indicativamente in
inverno ci sarà bisogno di meno farina, in estate di più) fino ad
ottenere un impasto morbido elastico e lucido. Ci vorranno circa 15
minuti, l'impasto è pronto quando si stacca dalle mani. Lasciare
l'impasto non coperto nella ciotola per 10 minuti, al termine,
riprendere e lavorare energicamente l'impasto ancora per qualche
minuto.
Formare
dei panetti da circa 130 g. sistemarli su una spianatoia, coperti,
lasciarli riposare a temperatura ambiente ma al riparo da sbalzi
termici per 8 ore.
Al
termine stendere i panetti formando dei dischi circolari con cui
formeremo le pizze. Sistemare al centro del disco di pizza la
ricotta, stenderla, livellandola, lasciare liberi i bordi, sulla
ricotta sistemare i cicoli e la provola e, al centro, un cucchiaio
di passata di pomodoro. Sovrapporre l'altro disco di pizza e chiudere
con attenzione premendo per far uscire l'aria, llungando, stringendo
e schiacciando i bordi, sigillandoli.
In
una capiente padella a bordi alti portare a temperatura abbondante
olio di arachidi o di girasole. L'olio deve essere molto caldo, è a
temperatura quando una pallina d'impasto immersa sale immediatamente
a galla. Friggere con attenzione girando di continua la frittura
con due schiumarole e, contemporaneamente, versando con un cucchiaio
olio bollente sulla parte di pizza non immersa per farla gonfiare.
E'
più facile a farsi che a dirsi, basta prenderci la mano :-)
Per il post mi sono documentata qui:
La pizza e poi fritta è il massimo del NON per me purtroppo. Ma prendo nota prima o dopo come una tantum....
RispondiEliminaBuona settimana.
Proprio originale questa ricetta,
RispondiEliminache ricetta straordinaria!!!Baci Sabry
RispondiEliminaVado matta per la pizza e questa deve essere deliziosa. Bello il post bella la ricetta che come hai definito tu è un'opera d'arte ;-)
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie, cara, per il tuo contributo!
RispondiEliminaNon si finirebbe mai di parlare di pizza, tante sono le cose da raccontare!
E neanche di gustarla, tanto è buona!
Complimenti per aver affrontato il fritto, per alcuni ancora questo sconosciuto... ma come dici, è solo questione di prenderci la mano ;-)
Mangerei pizza a ogni ora del giorno, per cui non posso che apprezzare questa fritta. Sfiziosa, gustosa, invitante :)
RispondiEliminaUn bacio
Woooow! Che spettacolissimissimo!!!!
RispondiEliminaBuon pomeriggio!
unospicchiodimelone!
Da lo mismo al horno que frito seguro que está muy sabroso!!!
RispondiEliminaUn beso
Ma che meraviglia... sai che non l'ho mai fatta? Solo vista fare, e mangiata con piacere. Ora che ho la tua ricetta, proverò!
RispondiEliminaL’angolo della casalinga, ricette veloci e facili
Grazie Anna per il tuo contributo prezioso, la pizza fritta è una variante importantissima del pianeta pizza, e tu l'hai interpretata magistralmente.
RispondiEliminaUn caro saluto
Maria Teresa
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie a voi Cinzia e Maria Teresa per l'ospitalità nella vostra Giornata dedicata alla pizza!
RispondiEliminaAdoro la pizza fritta... crea dipendenza!!!
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