Quest'anno
il Calendario mi ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio partendo
dal de re coquinaria di
Apicio e via risalendo attraverso la Storia, dai ricettari medioevali
alla cucina dei monasteri ma anche quella degli harem, fino alla
scoperta delle origini della cucina francese in Caterina de' Medici.
Dai
cuochi di corte a alla cucina di palazzo, e via discorrendo tra una
portata ed un'altra e financo sulle origini della credenza fino ad
arrivare all'arte cucinaria di Petronilla, un'arte che
in breve si trasforma in resistenza per poi ridiventare
pilastro della felicità casalinga ma anche fardello da cui liberasi.
Ma
quante cose è stata questa nostra cucina del novecento?
Come
sono grata al Calendario per avermelo fatto scoprire!
Negli
stessi anni, o su per giù, in cui Petronilla svolgeva la sua opera
didattica e divulgativa rivolta alle sue amichette, donnette alla buona, aspiranti angeli del focolare, Filippo Tommaso
Marinetti propugnava la sua rivoluzione culinaria.
Un'ansia
di innovazione e cambiamento, uno scontro ideale, metaforicamente
rappresentato dall'impatto, dello stesso Marinetti, simbolicamente in
bici con l'emblema della moderntà per l'epoca, il veicolo a motore.
All'alba
del Novecento, il secolo del nuovo, la constatazione dei grandi
mutamenti sociali e tecnologici in atto e la consapevolezza di nuove,
imminenti, trasformazioni, si manifestò con un'esigenza di
innovazione, di rottura, un drastico, forse e plateale, cambiamento
delle forme espressive tradizionali per adeguarle l'accelerazione
imposta dal dinamismo, dalla velocità, dei tempi moderni.
Quest'esigenza
di innovazione si esprimeva in tutti i campi, arte, letteratura,
musica, teatro, danza e anche in cucina.
Anche
nella cucina bisognava rompere i ponti col passato, almeno questo
postulava il Manifesto della cucina futurista pubblicato nel
1931 da Tommaso Filippo Marinetti.
Si
rendeva necessario preparare “una agilità di corpi italiani adatti
ai leggerissimi treni di alluminio che sostituiranno gli attuali
pesanti di ferro legno acciaio” attraverso, tra l'altro
“l'abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica
italiana”, “l'abolizione della forchetta e del coltello per i
complessi plastici che possono dare un piacere tattile prelabiale”
e “la creazione dei bocconi simultanei e cangianti”.
Della
cucina futurista fu redatto un manuale, appunto La cucina
futurista, tra proclami, banchetti, pranzi, aneddoti e
dissertazioni, ricette, o, per meglio dire, formule dai dosaggi
volutamente sommari per eccitare la fantasia dei cuochi futuristi
i cui eventuali errori potranno spesso suggerire nuove vivande.
Ricette
particolarissime, per gli accostamenti forse solo all'apparenza
azzardati, per la forma e l'originalità della presentazione, ma
anche semplicemente per la denominazione innovativa: “paradosso
primaverile”, “antipasto folgorante”,“profumi prigionieri”,
“come una nuvola”, parole in libertà”.
Lo
stesso Marinetti aprì il primo ristorante futurista in Italia, a
Torino, la Taverna del Santopalato, che però ebbe vita breve.
Molto
e molto altro ancora su Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo e la
cucina futurista nell'articolo del nostro ambasciatore Juri Badalini
per la Giornata Nazionale della Cucina Futurista del Calendario del Cibo Italiano AIFB.
Meno
di una settimana fa ne parlavamo, tanto per cambiare a tavola, dalle
anticipazioni l'articolo mi sembra assolutamente imperdibile, io
corro a darci un'occhiata.
Ed
ecco la mia formula futurista, la ricetta è intuitiva.
Insieme a
tante altre formule della cucina futurista sicuramente da studiare se non
sperimentare, potete trovarla qui
https://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_della_cucina_futurista
https://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_futurista
https://it.wikipedia.org/wiki/Cucina_futurista
Ciao Anna! grazie per il contributo (solo "Anna" in questa giornata ;)) Sono davvero contento che la chiacchierata dell'altra sera ti abbia incuriosita e spinta a partecipare. La nostra storia culinaria e gastronomica è davvero ricca è varia - mi è piaciuto il parallelo Marinetti-Petronilla - e grazie al Calendario ne abbiamo saputo un po' di più! a presto
RispondiEliminaCi deve essere qualcosa di futurista nelle Anna :-)
EliminaGrazie a te Juri per l'ospitalità, alla prossima ...
Bel contributo e bel post Anna, hai ragione ne parlavamo tavola una settimana fa tutti insieme e mi avete incuriosita con questo argomento ed entrambi non avete deluso le mie aspettative. Mo dolgo di aver perso questo appuntamento, se non altro quest'anno. Un abbraccio
RispondiEliminaUna presentazione davvero fantastica ed originale, complimenti!
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggere i tuoi post e molto originale la presentazione futurista! Un abbraccio
RispondiElimina....e dopo dici che io sono cyber tu.no.. bello l articoloolio interessante grazie. Marinetti futurista lo conosco bene il cragno futurista che era assieme a lui è il padre del compagno di scuola marito
RispondiElimina..tanti anni fa . Vado a curiosare su tutto il testo. Grazie carissima un abbraccio e buona serata domenicale 😚😚
Ciao Ani mamma mia quanto tempo che non passo da te! Mi dispiace ma sono presa da mille cose ed è inutile che faccia buoni propositi, la vita mi porta dove vuole lei... Spero che tu stia bene. Hai confezionato un bellissimo antipasto :) Un bacione carissima, a presto
RispondiEliminaMa qua siamo avanti, complimenti!!!
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