venerdì 2 dicembre 2016

Una formula futurista, antipasto intuitivo


Quest'anno il Calendario mi ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio partendo dal de re coquinaria di Apicio e via risalendo attraverso la Storia, dai ricettari medioevali alla cucina dei monasteri ma anche quella degli harem, fino alla scoperta delle origini della cucina francese in Caterina de' Medici.
Dai cuochi di corte a alla cucina di palazzo, e via discorrendo tra una portata ed un'altra e financo sulle origini della credenza fino ad arrivare all'arte cucinaria di Petronilla, un'arte che in breve si trasforma in resistenza per poi ridiventare pilastro della felicità casalinga ma anche fardello da cui liberasi.
Ma quante cose è stata questa nostra cucina del novecento?
Come sono grata al Calendario per avermelo fatto scoprire!
Negli stessi anni, o su per giù, in cui Petronilla svolgeva la sua opera didattica e divulgativa rivolta alle sue amichette, donnette alla buona, aspiranti angeli del focolare, Filippo Tommaso Marinetti propugnava la sua rivoluzione culinaria.
Un'ansia di innovazione e cambiamento, uno scontro ideale, metaforicamente rappresentato dall'impatto, dello stesso Marinetti, simbolicamente in bici con l'emblema della moderntà per l'epoca, il veicolo a motore.
All'alba del Novecento, il secolo del nuovo, la constatazione dei grandi mutamenti sociali e tecnologici in atto e la consapevolezza di nuove, imminenti, trasformazioni, si manifestò con un'esigenza di innovazione, di rottura, un drastico, forse e plateale, cambiamento delle forme espressive tradizionali per adeguarle l'accelerazione imposta dal dinamismo, dalla velocità, dei tempi moderni.
Quest'esigenza di innovazione si esprimeva in tutti i campi, arte, letteratura, musica, teatro, danza e anche in cucina.
Anche nella cucina bisognava rompere i ponti col passato, almeno questo postulava il Manifesto della cucina futurista pubblicato nel 1931 da Tommaso Filippo Marinetti.
Si rendeva necessario preparare “una agilità di corpi italiani adatti ai leggerissimi treni di alluminio che sostituiranno gli attuali pesanti di ferro legno acciaio” attraverso, tra l'altro “l'abolizione della pastasciutta, assurda religione gastronomica italiana”, “l'abolizione della forchetta e del coltello per i complessi plastici che possono dare un piacere tattile prelabiale” e “la creazione dei bocconi simultanei e cangianti”.
Della cucina futurista fu redatto un manuale, appunto La cucina futurista, tra proclami, banchetti, pranzi, aneddoti e dissertazioni, ricette, o, per meglio dire, formule dai dosaggi volutamente sommari per eccitare la fantasia dei cuochi futuristi i cui eventuali errori potranno spesso suggerire nuove vivande.
Ricette particolarissime, per gli accostamenti forse solo all'apparenza azzardati, per la forma e l'originalità della presentazione, ma anche semplicemente per la denominazione innovativa: “paradosso primaverile”, “antipasto folgorante”,“profumi prigionieri”, “come una nuvola”, parole in libertà”.
Lo stesso Marinetti aprì il primo ristorante futurista in Italia, a Torino, la Taverna del Santopalato, che però ebbe vita breve.
Molto e molto altro ancora su Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo e la cucina futurista nell'articolo del nostro ambasciatore Juri Badalini per la Giornata Nazionale della Cucina Futurista del Calendario del Cibo Italiano AIFB.
Meno di una settimana fa ne parlavamo, tanto per cambiare a tavola, dalle anticipazioni l'articolo mi sembra assolutamente imperdibile, io corro a darci un'occhiata.

Ed ecco la mia formula futurista, la ricetta è intuitiva.
Insieme a tante altre formule della cucina futurista sicuramente da studiare se non sperimentare, potete trovarla qui

http://www.aifb.it/calendario-del-cibo/


8 commenti:

  1. Ciao Anna! grazie per il contributo (solo "Anna" in questa giornata ;)) Sono davvero contento che la chiacchierata dell'altra sera ti abbia incuriosita e spinta a partecipare. La nostra storia culinaria e gastronomica è davvero ricca è varia - mi è piaciuto il parallelo Marinetti-Petronilla - e grazie al Calendario ne abbiamo saputo un po' di più! a presto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci deve essere qualcosa di futurista nelle Anna :-)
      Grazie a te Juri per l'ospitalità, alla prossima ...

      Elimina
  2. Bel contributo e bel post Anna, hai ragione ne parlavamo tavola una settimana fa tutti insieme e mi avete incuriosita con questo argomento ed entrambi non avete deluso le mie aspettative. Mo dolgo di aver perso questo appuntamento, se non altro quest'anno. Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Una presentazione davvero fantastica ed originale, complimenti!

    RispondiElimina
  4. E' sempre un piacere leggere i tuoi post e molto originale la presentazione futurista! Un abbraccio

    RispondiElimina
  5. ....e dopo dici che io sono cyber tu.no.. bello l articoloolio interessante grazie. Marinetti futurista lo conosco bene il cragno futurista che era assieme a lui è il padre del compagno di scuola marito
    ..tanti anni fa . Vado a curiosare su tutto il testo. Grazie carissima un abbraccio e buona serata domenicale 😚😚

    RispondiElimina
  6. Ciao Ani mamma mia quanto tempo che non passo da te! Mi dispiace ma sono presa da mille cose ed è inutile che faccia buoni propositi, la vita mi porta dove vuole lei... Spero che tu stia bene. Hai confezionato un bellissimo antipasto :) Un bacione carissima, a presto

    RispondiElimina