Ridi,
ridi che mamma ha fatto gnocchi ….
Oggi si che c'è da festeggiare, il Calendario del Cibo Italiano celebra gli gnocchi alla romana, un prelibato ed opulento
piatto della tradizione romana, almeno stando alla denominazione.
In effetti gli gnocchi
e il semolino a Roma ci sono sempre stati, pulte, non
pane, vixisse longo tempore Romanos manifestum, non
è certo però che gli gnocchi di semolino siano proprio romani.
Gli antichi romani si nutrivano esenzialmente di una
polentina di farina, pultis, tanto da essere denominati pultifagi.
Da queste polentine, diffuse del resto più o meno in
tutta l'Italia, la nascita poi della prima pasta, una sorta
di gnocco appunto, pezzetti di un semplice impasto di acqua e farina
(di semola, di farro, di riso … secondo la disponibilità locale)
bolliti o fritti.
Gli gnocchi di patate, infatti, sono un'invenzione
recente, si sono diffusi solo a partire dall' 800 a seguito della
difficoltosa introduzione nell'alimentazione europea del tubero
arrivato dalle Americhe, lo gnocco in precedenza era impastato solo con
farina o pane variamente arricchiti.
Che poi gli gnocchi di semolino siano proprio romani
pare invece opinabile.
L'Artusi include gli gnocchi alla romana nel suo
Ricettario distinguendoli da quelli di semolino descritti in un
paragrafo separato, Ada Boni, ne La Cucina Regionale Italiana,
annovera gli gnocchi di semolino tra i piatti regionali del Lazio,
mentre non sono inseriti nella Roma in Cucina di
Carnacina e Buonassisi.
Infatti secondo alcuni il piatto non sarebbe
propriamente romano soprattutto per il largo uso di burro condimento
inusuale per la cucina laziale, addirittura potrebbe avere origini
piemontesi o transalpine. In Francia si preparano gli gnocchis à
la florentine, fatti con semola e latte, che, per qualche snodo
della Storia, potrebbero giunti a Roma da Parigi partendo da Firenze, dai cuochi di Caterina dé Medici.
Ma non stiamo ad arrovelliarci sulla storia, meglio
gustare un confortevole piatto di gnocchi alla romana.
Con questo post partecipo alla Giornata Nazionale degli Gnocchi alla Romana del Calendario del Cibo Italiano AIFB.
Nell'articolo della nostra ambasciatrice e mia amica
Serena Bringheli, del blog Cucina Serena, tanto altro ancora sugli
gnocchi alla romana e, sicuramente, una romanissima e bellissima
ricetta.
200 g di semolino
¾ di litro di latte
80 g. di burro
2 tuorli d'uovo
sale
parmigiano
In una pentola larga e bassa portare ad ebollizione il
latte, mescolando con una frusta a mano, versare a pioggia il
semolino. Attenzione a che non si formino grumi.
Cuocere a fuoco lento per mezz'ora sempre mescolando.
Quando il semolino si sarà addensato condirlo fuori dal fuoco con i
tuorli, un pizzico di sale, una noce di burro e due cucchiaiate di
parmigiano grattugiato.
Mescolare bene, stendere il composto su un vassoio
leggermente bagnato ad uno spessore di circa un centimetro livellando
bene, lasciare raffreddare.
Quando il semolino sarà freddo con l'aiuto di un
coppapasta ritagliarlo in tanti dischetti.
Sistemare gli gnocchi di semolino in una teglia unta di
burro formando un primo strato con i ritagli, condire con abbondante
parmigiano grattugiato, continuare con altri gnocchi questa volta
usando i dischetti di semolino, ed ancora parmigiano grattugiato fino
ad esaurimento degli ingredienti, irrorare gli gnocchi con il
restante burro fuso. Infornare a 180° in forno ventilato già a
temperatura per mezz'iora, gli gnocchi assorbiranno il burro e si
doreranno dolcemente.
La ricetta è tratta da La Cucina Regionale Italiana,
Ada Boni, Newton, 1985
Per il post mi sono documentata qui:
Plinio Naturalis Historiae, XVIII libro, vv.83-84 citato da wikipedia
Thesaurus Juris Romanis consultato qui:
https://books.google.it/books?id=qYJlAAAAcAAJ&pg=PA249&lpg=PA249&dq
http://cucina.corriere.it/cucinaintro/lazio/7/introduzione_6028ed26-221f-11df-8195-00144f02aabe.shtml
https://it.wikipedia.org/wiki/Gnocchi
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/medioevale/paste-cereali/storia-degli-gnocchi.html
http://sorrentinoluigi.blogspot.it/2014/01/gli-gnocchi-alla-romana-di-pellegrino.html
Io li faccio da sempre, ma ora che mi ci fai pensare non l'importo in tabona fa un po'... devo rimediare. Hai ragione: perché arrovellarsi sulla storia .. gustiamolo e basta! 😃
RispondiEliminaLi mangiavo sempre da piccola, mia mamma li faceva spesso...da grande non ho più avuto modo di sentirne il sapore, mi hai fatto venire una voglia matta!
Eliminabuonissimi O_O
RispondiEliminaCara amica, grazie per aver arricchito questa giornata con il tuo racconto che fa un excursus oltremare ed oltre tempo sino ad arrivare al piatto tradizionale. Bella e raffinata la tua presentazione, grazie di cuore di aver partecipato alla mia GN nel calendario italiano. Noi ci vediamo presto, per cui stavolta l'abbraccio te lo darò di persona ;-)
RispondiEliminaIo non li avevo mai mangiati ma ora grazie al Calendario, non solo li ho preparati e mangiati ma ho anche imparato tantissimo dai vostri post!! Che brava che sei!!! un abbraccio
RispondiEliminaSono proprio buoni gli gnocchi alla romana. Li preparo sempre molto volentieri :P
RispondiEliminaSuperato il trauma degli orridi gnocchi alla romana dell'asilo (cioè capito che quelli veri son i tuoi e quelli dell'infanzia erano copertoni non commestibili) sono diventata una grandissima appassionata! Li adoro, di ogni forma e colore...e chissà perchè si stupiscono tutti di quanto siano buoni, ma poco frequentati! a presto
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