sabato 23 settembre 2017

Pere mastantuono ripiene. Una frutta antica, un dolce antico


Più che antica, perduta.
Frutta semplice e schietta, prelibato conforto, premio per i bambini, il solo dolce, andata, messa da parte, nell'ansia dell'omologazione, dalle esigenze di mercato.
Tutto deve essere uguale, bello, grande, lucido e perfetto.
Il bruttino, delicato, stortino non va, non si vende, non rende, buttiamolo via.
Cosi moltissime pregievoli varietà di frutta che per secoli hanno rappresentato fonte di vitamine, di fibra, di zuccheri e di gratificazione sono mano mano state messe da parte a favore di frutta più facilmente coltivabile o conservabile, più redditizia e più vendibile con un'enorme perdita in termini di biodiversita ma anche culturale ed identitaria.
Il rischio è di perdere le nostre radici.
Ma siamo sicuri che il bello sia anche buono?
Questa è la storia della pera mastantuno, una particolarissima varietà di pera coltivata solo in alcune zone dell'avellinese del salernitano e del napoletano.
Un frutto dolcissimo dalla polpa morbida aromatica e profumatissima.
Questa pera tonda e piccolina, irregolare e un po' bruttina, matura tra fine luglio ed inizio agosto ed è di facile deperibilità. Bisogna raccoglierla semiacerba per farla durare di più ed è comunque è necessario consumarla in breve tempo.
Per questo motivo malgrado la sua pregevolezza nel tempo è stata abbandonata, soppiantata da coltivazioni più vendibili e redditizie, ora è una coltura di nicchia mantenuta ancora da pochi coltivatori locali e diretta, ovviamente, un mercato ristrettissimo.
Anch'io ho faticato a trovarle a fine agosto quando ho realizzato il dolce. Me le ha regalate il contadino da cui compro al mercato, “signo' e ch' v' veng' 'ca”, che me le ha prese sui monti lattari dove vive. Me le ha volute regalare, per lui erano troppo mature e quindi invendibili, per me un tesoro, noi foodblogger siamo strani e molto convincenti :-)

Il termine mastantuono, sei un mastantuono, quel mastantuono, si usa spesso in Campania per indicare qualcuno che vuole sembrare buono mentre non lo è.
Rappresenta il falso, colui che ostenta qualità o disponibilità che nella sostanza non ha e che l'astuzia contadina riconosce, io so chi sei!
L'origine di questa espressione va ricercata in una leggenda che è simpatica e vale la pena raccontare anche perché implica diverse e sfaccettate letture del rapporto forma - sostanza su cui può essere interessante riflettere.
Un contadino aveva un albero di pere che nonostante cure ed attenzioni non dava mai frutti, così decise di tagliarlo. Col tronco uno scultore realizzò una statua di Sant'Antonio che, benedetta, fu sistemata nella chiesa del paese.
Il contadino saputa la cosa si reca in chiesa ed osservando attentamente il suo vecchio albero infruttifero, ora divenuto cosa sacra, esclama:
Io ti cunosco piro e nun facevi pere, mo’ si Sant’Antonio e vuo’ fa’ ‘e grazie?
È curioso come queste espressioni siano associate alle pere mastantuono che al contrario hanno un aspetto poco gradevole e nella sostanza sono sincere e buone.
Misteri della sapienza contadina!
Intanto gustiamoci le nostre pere mastantuono ripiene e buon appetito!

1 kg di pere
250 g di ricotta
100 g di mandorle tritate
100 g di zucchero a velo
2 uova
100 g di amaretti tritati
canditi a cubetti se graditi
essenza di vaniglia
cannella
vermouth.


Lavare ed asciugate le pere, tagliare la calotta e metterla da parte.
Svuotare le pere creando un bell'incavo al centro delle stesse.
In una ciotola lavorare la ricotta con lo zucchero a velo unire le uova, le mandorle, gli amaretti, aromatizzare con la vaniglia e la cannella. Unire i canditi se graditi.
Riempire le pere con l'impasto, chiuderle con la loro calotta.
Sistemare le pere in una taglia da forno l'una vicino all'altra, bagnare con mezzo bicchiere di vermouth.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 1 ora. Devono dorare bene e caramellare.
Appena uscite dal forno spolverare con zucchero e cannella.
Servire fredde.




Per il post mi sono documentata qui:
http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/tradizionali/peramastrantuono.htm
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/aromi-orto-frutti/Pera-mastantuono.html
https://www.saporie.com/it-it/pera-mastantuono.aspx 



http://www.calendariodelciboitaliano.it/

2 commenti:

  1. grazie per avermi fatto conoscere questa varietà di pere.
    bella anche la leggenda del contadino e del suo pero.
    e poi la ricetta che dire, mi è venuta voglia di mangiarle

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  2. Devono essere strepitose! Buona serata <3

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