Un
piatto eccezionale da preparare anche a prescindere dall'impiattatura
elegante.
Il
risotto è buonissimo, l'incontro col pomodoro semplicemente scottato
lo rende divino.
Riso
con pomodori patate e cozze (Mauro Improta “La Prova del Cuoco”)
150
g. di riso
3
patate
300g
di cozze
2
pomodori
1
cipolla rossa (piccola)
1
spicchio di aglio
brodo
vegetale
rosmarino
erba
cipollina
prezzemolo
sale
pepe
olio
extravergine di oliva
Pelare
le patate, tagliarne due a rondelle abbastanza sottili. Disporre le
patate in una teglia, cospargerle con olio, rosmarino e erba
cipollina, sale e pepe. Infornare a 200°, convenzione, per 15
minuti.
Aprire
le cozze in padella con olio e aglio, sgusciarle e mettere da parte
il sughetto.
Tagliare
i pomodori a fette e scottarli in padella con dell’olio senza
coprire girandoli a metà cottura.
Affettare
sottilmente la cipolla, farla appassire con qualche cucchiaio d'olio
delicatamente e a lungo in una capiente pentola coperta. Aggiungere
il riso e la restante patata tagliata a cubetti piccoli e il
prezzemolo. Tostare per qualche minuto mescolando con un cucchiaio di
legno, poi aggiungere il brodo e il sughetto di
cottura filtrato delle cozze, un mestolo alla volta. Cuocere a fuoco
moderato, sempre mescolando facendo attenzione a che il riso non si
attacchi al fondo della pentola. Quando il brodo sara quasi
completamente assorbito aggiungerne un altro mestolo continuando a
mescolare fino al termine della cottura. Regolare di sale e
aromatizzare col pepe (se piace). Dovrà risultare un risotto bello
denso ma morbido.
Disporre
le patate nel piatto di portata formando una sorta di letto, sulle
patate disporre pomodori, appoggiare sui pomodori un coppapasta ,
riempirlo col risotto, livellare per bene e sformare. Completare
con le cozze e un po' del loro sughetto decorare con le foglie di
prezzemolo.
Con
le dosi indicate si realizzano 4 piatti da assaggio, considerata la
bontà del piatto, è consigliabile raddoppiarle, magari realizzando
la preparazione a strati su un unico piatto di portata. Laricetta è
di Mauro Improta
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