mercoledì 2 marzo 2016

Il boorma per l'Abbecedario culinario mondiale



L'Abbecedario ci porta in Armenia cioè ci apre le porte del mondo perché, a seguito della diaspora, il popolo armeno si è disperso per il mondo, tanto che la maggior parte degli armeni vive all'estero.
Un popolo disperso rischia, nell'omologazione, di perdere la propria identità a meno che non riesca a conservare i propri elementi identitari, lingua, religione, tradizioni e, tra queste, ovviamente, la cucina.
La ripetizione di gesti antichi, simbolici, la permanenza di sapori, profumi, colori di famiglia, di casa ed insieme con essi i ricordi, la narrazione, la memoria, può essere uno strumento per preservare la cultura di un popolo che, altrimenti, nella conformazione potrebbe risultare assorbita, assimilata dalla cultura dominante.
Non a caso nella diaspora le tradizioni, anche culinarie, si sarebbero preservate con maggiore forza che in madrepatria dove maggiore sarebbe stata l'assimilazione determinata dall'imposizione del modello russo – sovietico.
Cercando ricette armene sono incappata in un meraviglioso blog che si propone di preservare un patrimonio culturale della cucina armena, una ricetta alla volta. 
Preservare per perpetuare e trasmettere.
Così un po' d'Armenia è entrata anche nella mia cucina :-)
Il boorma è un particolarissimo dolce armeno dalla forma unica, originale, realizzato con gli stessi ingredienti della paklava, ma con una diversa tecnica di preparazione anch'essa originale ma semplicissima, che ne fanno però un dolce diverso, più aereo, leggero e delicato.
Il boorma come la paklava esprime la cultura dell'ospitalità, del dono, della cura, resa al meglio dalle meravigliose sequenze del film “Quella strada chiamata paradiso” che possiamo rivedere qui.
Come dice Robyn se vi piace la paklava vi innamorerete del boorma.
Noi ci siamo innamorati :-)
Con questo post partecipo all'Abbecedario culinario mondiale che per l'Armenia è ospitato dal blog La cucina di Cristina.


225 g. di pasta fillo
225 g. di mandorle e pistacchi tritati
1 cucchiaio e ½ di zucchero
½ cucchiaino di cannella
100 g. di burro

Sciroppo semplice
½ tazza d'acqua
1 tazze di zucchero
una goccia di succo di limone


Fondere delicatamente il burro in un pentolino a fuoco medio. Togliere dal fuoco, lasciare riposare per 5 minuti. Raccogliere il burro chiarificato in una ciotola separandolo dalla parte acquosa rimasta sul fondo della pentola.
Preparare lo sciroppo.
Scaldare lo zucchero e l'acqua in un pentolino fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto quindi aggiungere il succo di limone, lasciare raffreddare, usare freddo.
Disporre la pasta fillo sul piano di lavoro, coprirla con un panno asciutto.
Mescolare i pistacchi e le mandorle con lo zucchero e la cannella.
Prendere un singolo foglio di pasta fillo e piegarlo a metà. Spennellare con burro fuso insistendo, in particolare, sui bordi
Cospargere un cucchiaio del composto sulla parte superiore della pasta in maniera uniforme.
Posizionare una bacchetta di legno (io ho usato in cucchiaio di legno con un manico piuttosto lungo) sul margine della pasta più vicino a noi, arrotolare la pasta su sé stessa intorno al legno piuttosto strettamente. Compattare. Posizionare le mani su entrambe le estremità del rotolo, premere dall'esterno verso il centro facendo arricciare la pasta. Far scorrete delicatamente il boorma lungo il legno e posizionarlo su una teglia protetta da carta da forno. É più facile a farsi che a dirsi, il video esemplificativo è qui.
Continuare fino ad esaurimento degli ingredienti.
Cuocere in forno statico già a temperatura a 180° per circa 10 minuti (nel mio forno) o, comunque, fino a quando il boorma è dorato.
Raffreddare completamente.
Tagliare i boorma a fette e solo al momento di servire, sui boorma da servire, lasciare cadere qualche goccia di sciroppo.



L'Abbecedario Culinario Mondiale!

Per il post mi sono documentata qui e qui.
Un grazie alla mia amica Francesca che mi ha parlato tanto del film "Quella strada chiamata paradiso"  e che, qualche anno fa, oltre che a vedere il film mi ha spinto leggere  il libro di Sonya Orfalian "La cucina d'Armenia".

6 commenti:

  1. Que bocaditos mas ricos!!!!.
    Un abrazo

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  2. Adoro i dolci con la pasta fillo e questo è da sballo!!! Complimenti Ani!

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  3. buonissimo Anisja!
    un abbraccio
    simona

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  4. Certamente! Bisogna preservare le nostre tradizioni che sono alla base della cultura di qualunque popolo.
    Questo dolce è meraviglioso e io me ne sono innamorata all'istante :)
    Un bacio

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  5. Mi piace la pasta fillo croccante e poi dolci ancora meglio. Buona domenica.

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  6. Mandorle e pistacchi avvolti dalla pasta fillo, mmmmmm che bontà, è un dolce fantastico che mi affascina molto, complimenti!

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