Questo
è il migliaccio dolce della mamma di una mia collega, ottima cuoca,
che, in un freddo febbraio di tanti anni fa, generosamente si fece
carico dell' intero pranzo di carnevale per una stranissima accolita
di amici, colleghi, competitori (50 persone in tutto), dalla lasagna
al migliaccio appunto.
Ovviamente
il giorno successivo era tutto un fiorire di foglietti,
meticolosamente ritagliati ed annontati con la ricetta della mamma.
In
casa mia il migliaccio non si è mai preparato, non esiste nelle
tradizioni culinarie della mia famiglia, per cui non ho metro di
paragone. Questo, semplice quanto ad ingredienti ed aromatizzazione,
mi ha conquistato al primo morso e da allora lo rifaccio con piacere.
½
kg. di semola
½
kg. di ricotta
5
uova e 5 tuorli
750
g. di zucchero
1
cucchiaio raso di burro
1
cucchiaino di sale
1
fialetta di millefiori
la
buccia grattugiata di un limone
burro
per cospargere
per
servire
zucchero
a velo
Portare
a bollore in una pentola di capienza adeguata 2 litri e ¼ di acqua
(verrà un bel pò di semolino!). Unire il sale e il burro. Attendere
che il burro si sciolga e l'acqua riprenda un leggero bollore, unire
la semola mescolando e facendo attenzione a che non si formino grumi.
Continuare la cottura a fuoco moderato, sempre mescolando per circa
10 minuti fino ad ottenere un composto sodo ma ancora lavorabile.
Raffreddare.
Nel
frattempo con il frullino elettrico montare la ricotta con lo
zucchero, unire le uova intere ed i tuorli precedentemente sbattuti a
parte, aromatizzare con la buccia grattugiata del limone e la
fialetta di millefiori.
Unire
il composto di ricotta alla semola, amalgamare bene. Passare il tutto
col passaverdure (passaggio fondamentale da non omettere, serve a
raffinare la crema).
Trasferire
il composto in più teglie unte di burro, cospargere con burro a
fiocchetti. Infornare a 200° per circa 45 minuti (per la teglia
bassa, il doppio per lo stampo da pastiera).
Far
raffreddare, decorare con zucchero a velo.
Di
solito il migliaccio casalingo è cotto in grosse teglie quadrate o
rettangolari tipo quelle da focaccia e risulta più sottile, quasi
come, appunto, una focaccia. Quest'anno ho voluto prepararlo negli
stampi da pastiera per presentarlo (dovevo pur fare una bella foto!)
come in pasticceria.
Buono
è buono anche nella versione più alta ma è meglio in quella bassa.
Con
questa dose vengono fuori 3 stampi da pastiera da 24 cm. o 2 teglie
da focaccia, quindi, per chi volesse solo provare il dolce, meglio
dimezzare la dose.
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